Una società segreta di sorveglianza israeliana, la Paragon, sarebbe in grado di hackerare applicazioni come WhatsApp o Messenger, Gmail. A scriverlo è Forbes, in un report in cui parla anche degli investitori statunitensi dell’azienda, senza nominarli apertamente.
Paragon Solutions non ha un sito web e su internet non sono presenti neanche le informazioni di base della startup. L’unico dato certo è la nascita dell’impresa nel 2019.
Un esperto di sicurezza ha dichiarato a Forbes che il software di punta della compagnia Paragon, di cui non si conosce il nome, può ottenere un accesso istantaneo ai dispositivi presi di mira, quindi anche alle comunicazioni veicolate sulle app.
La startup otterrebbe finanziamenti da investitori statunitensi, anche grazie ai collegamenti tra il governo di Washington e le agenzie di intelligence israeliane.
Un dirigente di Paragon ha rivelato a Forbes che l’azienda venderà i suoi prodotti di sorveglianza solo ai paesi che rispettano le norme internazionali in materia di diritti e libertà fondamentali. Al momento, però, sembra che Paragon non abbia grossi clienti in portafoglio, anche per la sua giovane età.
L’inchiesta di Forbes arriva dopo lo scandalo Project Pegasus, il software sviluppato da NSO Group, il quale avrebbe monitorato la vita digitale di giornalisti, avvocati e funzionari a livello globale.
A differenza di concorrenti illustri, come NSO Group, le cui attività sono emerse quasi sempre grazie all’applicazione dei software presso regimi e governi autoritari, di clienti che si siano serviti da Paragon nemmeno l’ombra. Il motivo risiederebbe nell’età della startup e nell’idea di voler scegliere attentamente le società partner.