Gnk, multinazionale britannica che produce componenti per l’automotive, ha licenziato i suoi 422 dipendenti dello stabilimento fiorentino tramite una mail a causa della costante contrazione amplificata dalla pandemia.
Andrea Orlando, ministro del Lavoro, commenta “Il Mise si sta muovendo per verificare le condizioni in cui è avvenuto l’episodio, ma si tratta di modalità che non possono essere accettate”. L’azienda, nella lettera, citava il “totale disequilibrio tra costo di produzione e valore di vendita” quale causa dei licenziamenti.
I lavoratori si sono riuniti in assemblea permanente e una cinquantina di loro ha passato la notte all’interno dello stabilimento. Inoltre, il licenziamento non riguarda solo i dipendenti diretti: secondo i sindacati, se la fabbrica chiude, resterebbero a casa anche altri 500 lavoratori dell’indotto.
Politica e istituzioni locali si sono intanto schierate con i lavoratori in modo compatto. “E’ uno scandalo nazionale”, accusa il sindaco di Firenze, Dario Nardella, chiedendo “una nuova legislazione che ci consenta di intervenire a livello continentale per fermare questo modo selvaggio di fare economia”.
Il ministro Orlando ha annunciato l’intervento del Mise, affermando di “non aver mai nascosto le mie preoccupazioni davanti allo sblocco dei licenziamenti; questa mi sembra però una questione che ha caratteristiche specifiche. Ci troviamo di fronte a un caso particolare”.