
Il gruppo Facebook, che significa, appunto, il social media Facebook ma pure Instagram, Whatsapp e Messenger, ha chiuso il trimestre gennaio-marzo 2021 con ricavi complessivi pari a 26,171 miliardi di dollari (21,74 miliardi di euro), con una crescita pazzesca del 48% rispetto allo stesso periodo del 2020. Boom trascinato quasi tutto dalla pubblicità, che per Facebook vale 25,439 miliardi di dollari (21,132 miliardi di euro) e che sale del 46% sul primo trimestre 2020. Insomma, gli universi controllati da Mark Zuckerberg continuano a idrovorare le risorse pubblicitarie del sistema mondiale nonostante la grande concorrenza di Google (che, come abbiamo visto su ItaliaOggi di ieri, nel primo trimestre 2021 ha incassato oltre 37 miliardi di euro in advertising, con una crescita del +32,3%) e i pericoli sul fronte regolatorio in Europa.
Peraltro Facebook diventa sempre più redditizio: risultato operativo pari a 11,3 miliardi di dollari nel trimestre (+93%) e utili per 9,5 miliardi di dollari (+94%), con 1,88 miliardi di utenti attivi al giorno nel marzo 2021 (+8%) e 2,85 miliardi di utenti attivi mensili (+10%).
Spiegano i vertici di Facebook che «la crescita della raccolta pubblicitaria è dovuta a una incremento del 30% del prezzo medio per annuncio, e al +12% nel numero di annunci pubblicitari diffusi». In base alle stime, l’aumento dei ricavi pubblicitari continuerà a buoni ritmi nel corso di tutto il 2021, supportato in particolare da una crescita dei prezzi medi.
Le incertezze sul fronte regolatorio in Europa, invece, potrebbero comportare qualche tensione sia sui costi, sia sui ricavi nel Vecchio continente. Questo, tuttavia, non influenzerà le politiche di investimento di Facebook, che, come assicura Zuckerberg, continuerà a immettere risorse, soprattutto nelle nuove aree della «realtà virtuale, della realtà aumentata e della Creator economy».
La Creator economy è quell’universo in cui operano nel mondo circa 50 milioni di persone che si considerano creatori di contenuti per i social, di cui 46,7 milioni si ritiene un dilettante, mentre circa due milioni lo fanno come professione principale.
Un milione di questi guadagna il suo reddito con YouTube (Google), 500 mila con Instagram (Facebook) come influencer, 300 mila con Twitch (Amazon) come streamer professionale, 200 mila da altre fonti digitali tipo music, podcasting, blog, scrittura, recitazione, illustrazioni.
Anche fra i 46,7 milioni di dilettanti, comunque, in molti guadagnano qualcosa, piccole somme non sufficienti a trasformare quella attività in un vero e proprio lavoro: circa 30 milioni guadagnano su Instagram come influencer, e circa 12 milioni su YouTube.
Le stime indicano che nel 2021 l’industria mondiale degli influencer dovrebbe crescere a 13,8 miliardi di dollari di valore (11,4 miliardi di euro).
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi