
Il Ministro alla Cultura Dario Franceschini, durante un intervento in streaming per la presentazione del Libro bianco sulla lettura e i consumi culturali in Italia, organizzata dal Centro per il Libro e la Lettura, ha dichiarato: “L’aumento di vendite di libri e di lettura è un dato episodico legato alle condizioni del lockdown o viceversa è un dato strutturale che si trascinerà nel tempo? Io credo a questa seconda ipotesi“. Per poi continuare: “Credo che la scoperta di spazi che non erano più conosciuti nella società dell’accelerazione e della velocità, della superficialità e della frenesia, quindi riscoperta del silenzio e, sebbene in certo casi drammatica ma in certi casi positiva, della solitudine, porterà a una crescita, che non è un dato comune a tutti i Paesi, è cresciuta di più in Italia. Quindi ci aspetta una grande fase di sperimentazione”.
Certamente una visione ottimistica per il futuro della filiera libraia quella del Ministro che ha proseguito: “Noi continueremo a supportare il libro, lo abbiamo fatto nell’emergenza, con misure di sostegno a tutta la filiera, le risorse sono state importanti e abbiamo ottenuto anche una misura che ha valore materiale, ma anche un valore di filosofia, ossia che anche nelle zone rosse le librerie siano rimaste aperte come gli altri servizi essenziali, è stato un riconoscimento davvero molto importante. Abbiamo già insediato al ministero un Tavolo che vuole scrivere entro fine legislatura una legge che immagini di aiutare il libro e la sua filiera, aiutando tutte le parti, come già avviene per il cinema”.
Delle dichiarazioni che fanno ben sperare per l’industria culturale italiana, che da questa pandemia è stata messa a dura prova: basti pensare alla chiusura di cinema , teatri e allo stop alla musica dal vivo che proseguono da oltre un anno, vedendo a rischio non solo la sopravvivenza di migliaia di operatori di cultura e spettacolo, ma del settore stesso.