Il pane di Altamura, sfornato nella città della provincia di Bari e famoso in tutta Italia, è in corsa per ottenere l’importante riconoscimento di patrimonio immateriale Unesco, dopo la denominazione Dop ottenuta nel 2003. A supportare la candidatura una risoluzione depositata alla Camera dei Deputati dall’onorevole pugliese della Lega Rossano Sasso e a cui presto, seguirà un provvedimento analogo in regione Puglia, grazie al consigliere regionale leghista Davide Bellomo. L’iniziativa è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa presso uno storico forno di Altamura. “L’Unesco – ha sottolineato Sasso – annovera nel patrimonio immateriale le tradizioni che esprimono il genius loci di un determinato luogo, e tutte le attività che ne favoriscono l’affermazione e la trasmissione”. Il provvedimento impegna “il governo a includere il pane di Altamura, noto per tutto lo Stivale e celebrato anche in America, nell’Inventario del Patrimonio Culturale immateriale dell’Unesco, al fine di vedere adeguatamente riconosciuta e tutelata una tradizione millenaria, vanto della Murgia, emblema della cultura contadina e agroalimentare del Paese, per difendere, promuovere e sviluppare un settore fondamentale per l’economia del territorio”. Nel tempo hanno ottenuto tale riconoscimento la cucina messicana, keskek turco, cucina francese, washoku giapponese e la birra belga.