Dal conferimento dell’incarico esplorativo a Mario Draghi il differenziale di rendimento tra titoli italiani e tedeschi è sceso di 20 punti e viaggia oggi sui livelli più bassi da inizio 2015. A Piazza Affari Bper guadagna il 6%, Intesa Sanpaolo e Unicredit circa il 4%.

Sempre più giù. Si riduce ancora lo spread ovvero la differenza tra gli interessi dei titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi. Il differenziale è sceso in mattinata fino a 94 punti dopo che ieri sera aveva rotto la soglia psicologica dei 100 punti. Dalla chiusura di martedì, prima del conferimento a Mario Draghi del mandato con riserva che ha avviato le consultazioni per la formazione di un nuovo Governo, il differenziale è sceso di circa 20 punti. Un Btp decennale paga ora rendimenti dello 0,51%, nei giorni delle prime consultazioni aveva superato lo 0,6%.
Il rendimento dei titoli di Stato di qualsiasi paese riflette anche la fiducia con cui gli investitori guardano alla sua capacità di rimborsare i prestiti che ha contratto sui mercati e di pagarne regolarmente gli interessi. Il conferimento del mandato esplorativo a Mario Draghi è stato accolto con molto favore dai mercati che si sentono più rassicurati sul fronte della gestione dell’ingente debito pubblico italiano e sull’implementazione di politiche che favoriscano la ripresa economica.
Lo spread si colloca oggi sui livelli più bassi da inizio 2015 quando scese fino ad 85 punti. I rendimenti dei titoli di Stato sono già da tempo sui minimi di sempre, ma questo vale per tutti i paesi della zona euro che beneficiano degli ingenti acquisti da parte della Banca centrale europea nell’ambito dei programmi di quantitative easing, acquisti che hanno tra l’altro l’effetto di comprimere i rendimenti dei bond comprati. La discesa dello spread e dei rendimenti spiega anche la corsa dei titoli bancari in borsa. Banche e assicurazioni italiane sono infatti grandi detentrici di Bot e Btp il cui valore, se il rendimento scende, aumenta. A Piazza Affari, che nel complesso cresce dell’ 1,6%, Bper sale di quasi il 6%, Unicredit del 4,3%, Intesa Sanpaolo del 4,1%, Banco Bpm del 3,5%.
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