Mps ha approvato il capital plan da presentare alla Bce: se la banca non troverà una soluzione strutturale, “inclusa un’operazione di m&a con un partner di primario standing” in un’orizzonte di breve/medio termine, il piano prevede un rafforzamento patrimoniale da 2,5 miliardi di euro, che vorrebbe chiudere entro il terzo trimestre. Se realizzato, spiega un comunicato, è previsto che avvenga “a condizioni di mercato e con la partecipazione pro-quota dello Stato italiano”, primo azionista di Mps. ulla base delle prime interlocuzioni intercorse con DG Comp della Commissione Ue la banca dovrà “presentare ulteriori misure di compensazione per il mancato rispetto di alcuni commitment definiti nel Piano di Ristrutturazione 2017-2021”. L’approvazione della revisione del piano di ristrutturazione, sottolinea l’istituto in una nota, “costituisce un prerequisito alla realizzazione del rafforzamento patrimoniale di Mps che, inoltre, dovrà essere approvato anche dalla Bce per quanto di sua competenza”. Il Monte, come già comunicato, potrebbe trovarsi al di sotto di alcuni requisiti patrimoniali (intaccando nello specifico il Capital Conservation Buffer, Ccb) a partire dal 31 marzo e fino alla data di perfezionamento del rafforzamento patrimoniale, ipotizzabile per il terzo trimestre 2021. “La Banca è attualmente impegnata in operazioni volte a minimizzarne gli effetti. In ogni caso, lo shortfall rientra, come dimensione, all’interno delle flessibilità di utilizzo del Ccb rese pubbliche da Bce nell’ambito del temporary capital relief”, conclude il comunicato del Monte dei Paschi.