Se non possiamo impedire al virus SARS-CoV-2 di causare l’infezione, possiamo però provare a rendere la malattia più innocua possibile. È questo l’obiettivo del nuovo protocollo messo a punto da Camillo Ricordi, scienziato italiano che lavora presso l’Università di Miami e tra i massimi esperti al mondo di diabete, trapianti cellulari e medicina rigenerativa. Il nuovo approccio si basa su selezionate sostanze naturali protettive come omega3, vitamina D, polifenoli e attivatori delle sirtuine, le proteine che “accendono” i geni coinvolti nella protezione contro l’invecchiamento, e che stanno emergendo anche come fattori protettivi per aiutare a rendere la popolazione resistente alle forme più gravi di Covid-19. “Abbiamo lanciato uno studio molto importante: c’è un sito open access che si chiama www.fit4pandemic.com, dove viene spiegato dettagliatamente qual è la strategia che seguo personalmente e che consiglio ai familiari, agli amici e tutti i lavoratori in prima linea”, dice Ricordi. “Il protocollo prevede fondamentalmente l’assunzione di sostanze ‘naturali’, attivatori delle sirtuine, polifenoli e omega 3, vitamina D, vitamina C, e altre sostanze protettive che possono aiutare a evitare le reazioni iperinfiammatorie e iperimmuni che caratterizzano le forme più gravi Covid-19”, aggiunge. “Non è una strategia anti-Covid alternativa alle altre. Si tratta piuttosto di una strategia complementare, che consiglio anche per evitare o minimizzare alcuni degli effetti collaterali talvolta associati ad alcuni vaccini”, precisa lo scienziato. In realtà, questo stesso protocollo era già allo studio prima dello scoppio della pandemia. “Stiamo studiando strategie simili per bloccare la progressione di malattie autoimmuni, come il diabete di tipo I, la psoriasi, il morbo di Crohn e così via”, spiega Ricordi. “Stiamo affrontando un’epidemia crescente di malattie autoimmuni, circa un centinaio di patologie che colpiscono il 20 per cento della popolazione. Questa epidemia di malattie autoimmuni – prosegue – secondo noi può avere una base comune anche con i casi più gravi di Covid. Riteniamo, ad esempio, che ci possono essere delle carenze di sostanze protettive, a causa della dieta, dello stile di vita, che ci vede sempre meno attivi come esercizio fisico, un’altro fattore protettivo di importanza fondamentale. Stile le di vita e carenza di sostanze protettive, soprattutto nelle diete ricche di nutrienti altamente processati e ad alto indice glicemico, con pochi polifenoli e pochi attivatori delle sirtuine, pochi omega 3, si può compensare”. Mentre ogni famiglia potrebbe facilmente includere un tapis roulant di fianco o al posto del divano di fronte alla televisione, modificare l’alimentazione è difficile e complicato.