
Tra le altre spese affrontate a fatica nell’ultimo semestre del 2020, in primis ci sono le utenze: un quarto degli italiani negli ultimi sei mesi del 2020 ha avuto difficoltà a far fronte ai pagamenti delle bollette (25% contro il 34% del primo semestre). E’ quanto emerge dall’Osservatorio “The World After Lockdown” di Nomisma e CRIF che ormai da quasi un anno analizza in maniera continuativa l’impatto della pandemia COVID-19 sulle vite dei cittadini, grazie al coinvolgimento di un panel omnibus di 1.000 italiani (18-65 anni). Nell’ultimo semestre dell’anno appena passato, il 43% delle famiglie italiane non è riuscita a risparmiare: per il 24% si tratta di una situazione nuova rispetto al passato, mentre il restante 19% dichiara che la difficoltà è strutturale e non dipende solo dalla crisi sanitaria. Chi è riuscito a risparmiare (il 57% del totale degli intervistati) lo ha fatto non senza difficoltà, spesso facendo fronte a stento ad alcune voci di spesa o rimandando alcune spese. L’attuale clima di insicurezza dovuto all’instabilità della situazione politica, al susseguirsi dei Dpcm per il contrasto alla diffusione del Covid-19 e all’incertezza legata al piano vaccinazioni- rileva l’Osservatorio Nomisma/Crif, rende le famiglie italiane dubbiose sui progetti futuri e la pianificazione delle spese per questo nuovo 2021. Anche il canone di affitto della abitazione rappresenta una tipologia di spesa che ha riscontrato crescenti difficoltà nella puntualità dei pagamenti. Se nel primo mese di Lockdown la percentuale di chi si era trovato in difficoltà a garantire il pagamento del canone mensile era pari al 25% di chi vive in affitto, a inizio maggio tale quota era salita al 33% dei locatari, mentre nell’ultimo semestre la situazione sembra in miglioramento, riducendo al 16% le famiglie in difficoltà nel sostenere tale voce di spesa.
Anche il rimborso delle rate di mutui e finanziamenti è fonte di preoccupazione: 4 italiani maggiorenni su 10 hanno un contratto di finanziamento in corso, di questi, il 20% dichiara di aver rimborsato le ultime rate dell’anno con una certa difficoltà (era il 17% nel primo semestre 2020). Proprio per tale ragione, molti hanno dovuto rivedere le proprie posizioni, ad esempio beneficiando della moratoria per la sospensione del rimborso delle rate.
Malgrado questo il tasso di default del credito alle famiglie è ancora contenuto, al di sotto del 2%.