
Musei aperti? Questa è l’attesa speranza di operatori dei beni culturali e cittadini dal 3 novembre a ‘digiuno’ di arte e cultura dal vivo. La riapertura dei musei, considerati attività essenziali ma sottoposti a lockdown, è stata annunciata ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza, con la precisazione che essa avverrà soltanto nelle regioni gialle dove comunque resterà attivo il divieto di spostamento fuori regione. Con il nuovo Dpcm, annunciato per sabato 16 gennaio, musei privati e statali aspettano il via libera ed eventuali nuove indicazioni relative alle misure di contenimento. Le ultime risalgono alla fine di maggio, data dopo la quale, a scaglioni, musei e gallerie avevano riaperto adeguandosi alle nuove norme, con una importante compressione nel numero degli ingressi.
Così avevano fatto le Gallerie degli Uffizi, dove la capienza era stata ridotta da 900 a 450 persone con il divieto di presenza contemporanea di gruppi superiore a 10. Oltre a questo, il polo fiorentino si era dotato di telescanner agli ingressi, postazioni con gel igienizzante e persino obbligo di cuffie, per limitare in questo modo il contatto ravvicinato tra i visitatori. Fra le altre misure adottate, di fronte ai capolavori più gettonati, agli Uffizi sono stati collocati segnalatori rotondi a tera, a indicare la distanza da tenere tra i visitatori. Nessun obbligo di prenotazione, inoltre, era stato previsto per le visite. Fra i monumenti toscani dei quali si aspetta la riapertura c’è anche la Torre di Pisa che, alla fine di maggio, dopo la fine del primo lockdown totale, con grandi sforzi, aveva accolto i primi visitatori e voluto così lanciare un messaggio di ottimismo e di speranza al mondo: “la bellezza salverà il mondo”, aveva spiegato il presidente dell’Opera della Primaziale Pisana, Pierfrancesco Pacini, mutuando la celebre frase di Dostoevskij. Fra le misure messe in campo dall’ente che gestisce i monumenti di Piazza dei Miracoli era stato previsto l’ingresso di 15 persone per turno tutte dotate di un apparecchio che, nella salita del campanile, indicava con un segnale sonoro la necessità di tenere la distanza fra persone. In questi lunghi mesi, mentre sulla piazza dominava il deserto, le maestranze della Primaziale non si sono mai fermate, proseguendo nei lavori di manutenzione e restauro dei monumenti della Piazza patrimonio dell’Unesco.
Potrebbe finalmente aprire ufficialmente i battenti l’attesa mostra dedicata a Giorgio De Chirico da Palazzo Blu, il museo della Fondazione Pisa che da 12 anni ospita da ottobre alla primavera grandi mostre d’arte che richiamano centinaia di migliaia di visitatori. La mostra del grande pittore metafisico era pronta per essere inaugurata il 7 novembre, ma tre giorni prima il lockdown ha fermato tutto.
Pronto a riaprire anche il Museo delle Antiche Navi di Pisa, che negli Arsenali Medicei ospita la straordinaria esposizione di navi di età romana riemerse nel 1998 dal fango della Stazione di San Rossore. Così anche il Museo della Certosa di Calci e quelli di Palazzo Reale e di San Matteo, con la più grande collezione al mondo di bacini medievali.
Tutti in attesa, insomma, del via libero del Governo e del Ministero, e di eventuali nuove regole. Consapevoli che il bacino d’utenza non potrà che essere locale, restando per il momento fermo il divieto di muoversi oltre i confini regionali.