Il 2020 non sarà un anno facile perché il reparto alberghierp subirà perdite di fatturato stimato tra il 38% e il 73% rispetto l’anno scorso
Uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia da Coronavirus è sicuramente quello alberghiero con una perdita stimata di sette miliardi di euro.
Il settore alberghiero sta subendo le maggiori perdite dalla pandemia del Coronavirus e quello che si prospetta è sicuramente l’anno peggiore della sua storia. Le perdite del settore Ho.re.ca. riguarda innanzitutto il settore alimentare, con il rischio che potrebbero chiudere molte aziende nelle forniture alimentari.
L’industria dell’ospitalità alberghiera pesa per un valore pari a 20 miliardi di euro con circa 33mila strutture alberghiere per circa un milione di camere.
Lo studio effettuato da Cdp Think Tank, EY Hospitality e Cdp Investimenti Sgr e presentata ieri, 29 aprile, da Confindustria alberghi a Mef, Mise, Mibact e Ministero del lavoro, evidenza le interconnessioni del settore alberghiero con le più importanti filiere italiane.
Lo studio effettuato evidenzia come oltre il 50% delle uscite delle aziende alberghiere alimenta i ricavi di altri settori. I fatturati turistici, quindi, generano il fatturato di importanti canali B2C come agenzie di viaggi, trasporti, tempo libero.
Nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019 il volume degli investimenti nel settore alberghiero è pari a 9 miliardi di euro con un aumento nel biennio 2018-19 con 4,7 miliardi di euro. Per ogni 10 milioni di euro di capitale investito ne risultato spesi altri 2,5 milioni di interventi migliorativi.
Il 2020 però costituirà un anno controtendenza con una perdita di fatturato stimata tra il 38 e il 73% rispetto il 2019.
Tutto dipenderà adesso da quelle che saranno le misure del Governo volte ad incentivare il turismo, specialmente quello domestico. Sicuramente le prime a ripartire saranno città famose quali Venezia e la costiera amalfitana, potendone beneficiare tutte le strutture alberghiere.
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