Gli investimenti immobiliari corporate (non residenziali) per investitori istituzionali nel 2019 in Italia hanno registrato 11,7 miliardi di euro di transato, in crescita del 40,6% rispetto agli 8,3 miliardi di euro del 2018, superando il massimo storico del 2017. Come riportato dall’ultimo Prelios Group Market Research il settore direzionale (uffici) ha continuato a guidare le preferenze degli investitori corporate totalizzando 5 miliardi di euro, pari al 42,6% del totale investito nazionale e in crescita del 57,5% rispetto al volume dello scorso anno. Il 2019 rimarrà però l’anno del comparto alberghiero che ha visto investimenti complessivi per 2,9 miliardi di euro, 4 volte superiore al volume registrato nel 2018, dovuto sia alle significative operazioni concluse nel Nord Est d’Italia e nella città di Roma che alla dismissione di portafogli alberghieri da parte di colossi internazionali. Il settore retail, invece, ha subito una battuta di arresto registrando 1,6 miliardi di euro in operazioni in calo del -29,4% rispetto al 2018. Si registrano comunque segnali positivi dai comparti outlet e high street; quest’ultimo infatti ha visto investimenti nelle principali vie commerciali di Milano, Firenze, Bologna e Trieste. Bene anche il settore della logistica che ha totalizzato 1,4 miliardi di Euro (+44,8% rispetto al 2018). Nella macro regione del Nord Ovest d’Italia si rilevano transazioni per 5 miliardi di Euro seguita dal Centro Italia dove i capitali sono stati pari a 2,5 miliardi sostenuti dalle città di Roma e Firenze. Spicca il Nord Est con 1,1 miliardi di compravendite grazie agli importanti investimenti realizzati nella città della Serenissima mentre al Sud Italia il volume di investimenti si ferma a 300 milioni. La differenza è da attribuire a immobili venduti a “portafoglio”. I capitali investiti in Italia continuano ad essere prevalentemente stranieri per il 78%, pari a 9,1 miliardi, di cui un terzo provenienti da società immobiliari e fondi private equity americani. Nel vecchio continente i flussi più importanti sono giunti dalla Francia, Germania, Regno Unito e Svizzera mentre in Asia i capitali principali sono arrivati da Singapore e dalla Corea del Sud. Il 22% dei flussi invece è stato domestico i cui protagonisti del mercato sono stati i fondi immobiliari di diritto italiano. A trainare gli investimenti nazionali è Milano. A fine 2019 il totale transato nel capoluogo lombardo è stato di 4,3 miliardi di euro, in forte crescita rispetto al volume dello scorso anno (+51,7%) grazie al comparto direzionale che ha registrato investimenti per 3,5 miliardi, il valore più alto negli ultimi 8 anni. Il comparto retail ha totalizzato 300 milioni di euro, in diminuzione del 43,4%, mentre si registra una significativa crescita nel mercato alberghiero e della logistica con transazioni per circa 200 milioni ciascuno. L’origine degli investimenti è di natura straniera per il 75,2% (pari a 3,3 miliardi) con flussi provenienti prevalentemente dagli Stati Uniti, dall’Asia e dall’Europa Continentale. Momento positivo anche a Roma con un volume degli investimenti di 1,8 miliardi di euro guidato dal comparto alberghiero che ha registrato oltre 400 milioni, grazie ad alcune operazioni concluse nell’ultimo trimestre dell’anno. Il mercato retail è stato particolarmente attivo soprattutto nel segmento degli shopping center mentre il settore direzionale ha capitalizzato 900 milioni di compravendite, alimentato da investimenti nelle zone del centro storico e dell’Eur.