Sono più di 60mila i poveri in provincia di Lecce che con l’aggravarsi della situazione sono costretti per Natale a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o soprattutto con la distribuzione di pacchi alimentari. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dell’andamento delle richieste dei servizi sociali dei Comuni e degli enti impegnati nel volontariato che registrano un aumento del 40% delle richieste di aiuto a causa del Covid da parte degli indigenti in tutta la Puglia, diffusa in occasione della Giornata Internazionale della Solidarietà. “In Puglia – spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – ci sono ormai oltre 200mila coloro che sono costretti a chiedere aiuto per mangiare. Il problema alimentare non riguarda solo il terzo mondo ma anche i Paesi più industrializzati dove le differenze sociali generano sacche di povertà ed emarginazione. Tra le categorie più deboli degli indigenti in Puglia si contano 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti”. Per questo al mercato contadino di Campagna Amica di Lecce i giovani agricoltori di Coldiretti si sono impegnati nella raccolta di cibo per i più bisognosi, donati dai contadini di Campagna Amica e dai consumatori sempre più sensibili e consapevoli dello stato di crisi che ha colpito tante famiglie. “Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati – spiega Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce -come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Per questo martedì prossimo regaleremo 3mila chilogrammi di pasta ai servizi sociali e agli enti caricativi in provincia di Lecce per dare il nostro piccolo contributo affinché nessuno si senta ‘invisibile’ e abbandonato, soprattutto nel periodo natalizio”. “A preoccupare è anche la fascia di anziani over 65 soli in condizioni di povertà assoluta – aggiunge – che vedono aggravarsi la propria condizione di isolamento anche a causa delle misure contenute nell’ultimo dpcm che limitano gli spostamenti per Natale e Capodanno e alla possibilità di passare le feste in compagnia”. La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari “lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari – insiste Coldiretti Puglia – che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli. L’obiettivo per Natale è raccogliere 5 milioni di chili di prodotti tipici da donare soprattutto quei nuclei di nuovi poveri ‘invisibili’ che, proprio a causa del repentino peggioramento della propria condizione economica, non sono stati ancora integrati nei circuiti ufficiali dell’assistenza. Con la spesa sospesa Coldiretti ha voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche, con l’obiettivo di far sì che questa esperienza non resti limitata a questa occasione ma diventi un fenomeno strutturale.