
“Un Paese non può riprendere a crescere ai tassi di sviluppo che si aspetta se un terzo dei propri cittadini produce un quarto del Pil. Questi due numeri non possono più essere attuali, sono due frazioni che non possono più andare d’accordo”. Lo dice l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri, nella foto, intervenendo in videoconferenza al convegno organizzato da Merita e Università degli studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, dal titolo ‘Un nuovo Sud a 70 anni dalla Cassa per il Mezzogiorno’. “La stagione che ci accingiamo a vivere deve avere di fronte ogni giorno questi due numeri – sottolinea Arcuri – deve mettere in campo finalmente un insieme di interventi che siano straordinari, nel senso di aggiuntivi, come nel recente passato è spesso mancato”. Nel ricordare che il Sud in questi anni è cambiato molto e che è difficile leggerlo come una realtà socioeconomica, culturale e produttiva omogenea, Arcuri indica le scelte da fare. “Occorre favorire una forte concentrazione degli interventi – spiega – e non perseverare nella frammentarietà; bisogna che ci sia qualche forma di centralizzazione; il tempo per l’attuazione degli interventi non è una variabile indipendente, anzi è la variabile critica per il successo o l’insuccesso degli interventi; la stratificazione non finalizzata della burocrazia, soprattutto nel Sud, fa a pugni con l’efficienza e l’efficacia delle azioni”.