“Via libera dell’Unione europea alla mozzarella di Gioia del Colle Dop con la iscrizione nel registro delle Denominazioni di origine protette e delle Indicazioni geografiche protette che consentirà di mangiare la nuova mozzarella Dop pugliese probabilmente già a Capodanno”. Lo ha reso noto Coldiretti Puglia dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. “È una ottima notizia che arricchisce ulteriormente il patrimonio agroalimentare pugliese che oggi vanta una nuova Dop”, ha detto Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Si tratta di un modo “per rafforzare e sostenere l’intera filiera lattiero – casearia attraverso accordi mirati che dettino regole precise con costi di produzione calcolati in base ai reali oneri e prezzi del latte ben definiti secondo quantità assicurate su territori vocati”. “Se la mozzarella pugliese registra attualmente un valore della produzione di quasi 100 milioni di euro, con il riconoscimento comunitario è prevedibile un aumento del valore del 25%”, ha previsto Muraglia. Con la Dop alla mozzarella di Gioia del Colle salgono a 9 le Denominazioni di origine protetta per l’agricoltura pugliese che può vantare 5 oli extravergine di oliva Dop e l’Igp Olio di Puglia, il Pane di Altamura Dop, tre formaggi – il canestrato, la mozzarella di Gioia del Colle e il caciocavallo, 27 vini Doc, 4 Docg, 6 Igp, la leadership nel biologico con oltre 266 mila ettari coltivati e 9380 operatori bio, oltre a 299 prodotti riconosciuti tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole. “La ‘Mozzarella di Gioia del Colle’ è un formaggio fresco a pasta filata, prodotto da solo latte intero di vacca addizionato di siero-innesto – ha spiegato Coldiretti Puglia – con un sapore di latte delicatamente acidulo, con lieve retrogusto di fermentato/siero acido, più intenso nel formaggio appena prodotto; odore lattico, acidulo, con eventuali sfumature di burro e l’assenza di conservanti e additivi o coadiuvanti. Si presenta con una superficie liscia o lievemente fibrosa, lucente, non viscida, né scagliata. L’aspetto esterno è di colore bianco, con eventuali sfumature stagionali di colore paglierino. Al taglio la pasta, che deve avere consistenza elastica ed essere priva di difetti, presenta una leggera fuoriuscita di siero di colore bianco”. “La ‘Mozzarella di Gioia del Colle’ si presenta nelle seguenti tre diverse forme – ha precisato il Regolamento di esecuzione – sferoidale, di nodo e di treccia. Il suo peso, secondo la forma e le dimensioni, varia dai 50 ai 1.000 grammi. Viene commercializzata immersa in liquido di governo costituito da acqua, eventualmente acidulata e salata”. Coldiretti ha inoltre specificato che “la zona geografica di produzione comprende territori ricadenti nella Murgia barese e tarantina, dove le aziende zootecniche da latte (le ‘masserie delle vacche’ di origine federiciana) sono presenti in gran numero. In questo territorio gli allevamenti e le aziende di trasformazione sono poco distanti tra loro (in diversi casi sono coincidenti), e producono ‘Mozzarella di Gioia del Colle’ vaccina da tempi lontani: già nel 1885 si parla di ‘squisite mozzarelle nelle Puglie’. L’area si distingue per alcune peculiarità geo-pedoclimatiche, e per un’antica e radicata tradizione casearia che è stata tramandata di generazione in generazione, conservandosi nel tempo. Questi due aspetti – ha concluso Coldiretti – influenzano profondamente le caratteristiche del latte e del formaggio e rappresentano i principali fattori di ancoraggio della ‘Mozzarella di Gioia del Colle’ al territorio”.