Tre straordinari dipinti dell’Istituto Romano di San Michele verranno restaurati per essere esposti al pubblico all’inizio del 2021 con il sostegno della Fondazione Sorgente Group di Paola e Valter Mainetti, sponsor unico del progetto di valorizzazione. Il progetto è stato promosso dall’Istituto Romano di San Michele e affidato alla direzione dello storico dell’arte Tommaso Strinati, curatore del patrimonio dell’istituzione romana di assistenza e beneficienza, fondata alla fine del Seicento. L’alta sorveglianza sui lavori è a cura di Roberta Porfiri, storico dell’arte dell’VIII Municipio presso la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma. Il laboratorio di restauro è stato allestito nella palazzina uffici dell’Istituto, parte dell’attuale sede progettata dall’architetto modernista Alberto Calza Bini nel 1934 a Tor Marancia, 9 ettari di area limitrofa al quartiere Eur, composto da 12 palazzine e una grande chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Nel palazzo uffici e nella chiesa è conservato ciò che resta del vasto patrimonio artistico dell’Istituto: circa duemila pezzi tra dipinti antichi e moderni, sculture, grafica, arredi, oggetti d’arte applicata, fondi librari, documentari e fotografici.
I tre dipinti inediti oggetto del restauro sono tra i più preziosi del patrimonio artistico dell’Istituto; sono di autori ed epoche diversi, e ciascuno con una specifica rilevanza. L’opera “San Giuseppe con Gesù giovinetto” è un olio su tela di Giovanni Baglione (1573-1643). L’autore, rivale di Caravaggio, aveva eseguito per la cappella di san Giuseppe al Pantheon a Roma una pala che è andata perduta. Quella in possesso della collezione del San Michele è l’unica copia conosciuta, nonché testimonianza del pregevole lavoro di Baglione.