Gli accordi di Abramo e la ripresa delle relazioni fra Israele e Emirati Arabi Uniti dovranno consentire “una nuova spinta verso il processo di pace e il riavvio dei negoziati diretti tra israeliani e palestinesi, con la prospettiva di una soluzione a due stati che sia giusta, sostenibile e praticabile”. Lo ha auspicato a Gerusalemme il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in occasione di un incontro con il suo omologo Gabi Ashkenazi con il quale ha affrontato fra l’altro le questioni geopolitiche dell’area mediorientale. Il ministro israeliano ha definito gli accordi di Abramo “un momento storico, perché crediamo che siamo all’inizio di una nuova era in Medio Oriente, per trasformarlo in una zona di collaborazione, cooperazione e prosperità”.
Sulla questione palestinese, Askhenazi ha chiesto a Di Maio, che domani incontrerà i vertici dell’Autorità Palestinese a Ramallah, di farsi portavoce della necessità di risedersi al tavolo delle trattative per una pace duratura: “per noi la porta per questi colloqui è sempre aperta”. Il ministro israeliano ha poi chiesto che anche l’Italia, sulla scorta di quanto hanno già fatto altri paesi europei, riconosca Hezbollah come gruppo terroristico vicino all’Iran.
“E’ interesse di tutti – ha detto il ministro degli Esteri israeliano – impedire che l’Iran abbia armi nucleari che permettono di cambiare lo status quo in Medio oriente. E’ necessario appoggiare le sanzioni Usa per evitare che l’Iran diffonda odio e terrorismo nel mondo. La lotta contro la minaccia iraniana non è solo un interesse mediorientale”. Ancora, dopo avere ringraziato l’impegno italiano nella missione Onu in Libano Unifil, Ashkenazi ha annunciato la disponibilità di Roma a fornire a Israele i futuri vaccini per il Covid. Dopo l’incontro con il suo omologo, Di Maio ha visitato il memoriale dell’Olocausto Yad Vashem, dove ha deposto fiori in ricordo delle vittime e si è fermato per un momento a guardare la parete che ricorda le vittime italiane. Visitando anche il memoriale dedicato ai bambini, il ministro ha posto un breve messaggio nel libro d’onore. “Qui si ricorda l’abisso della Shoah: la memoria non può essere soltanto la recitazione di un passato d’orrore, ma deve esprimere un monito per la coscienza di ognuno di noi”. Tra oggi e domani, Di Maio incontrerà anche il presidente israeliano Reiven Rivlin, il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della difesa Benni Gantz, il leader dell’opposizione Yair Lapid, oltre al nunzio apostolico in Terra Santa e al Custode di Terra Santa.