Amplifon ha chiuso i primi 9 mesi del 2020 con un utile netto in calo a 41,1 milioni (75,7 milioni nei primi 9 mesi del 2019); i ricavi sono ammontati 1,042 miliardi, in flessione per l’emergenza Covid del 14,9%. I ricavi del solo terzo trimestre, però, risultano in forte crescita (+10,4% a cambi costanti) rispetto allo stesso periodo del 2019. L’Ebitda dei primi 9 mesi è stato pari a 228,4 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi pari al 21,9%, in aumento di 50 punti base, “nonostante l’impatto della pandemia e grazie alle decise e tempestive misure di contenimento dei costi”, spiega una nota della società. L’indebitamento finanziario netto di Amplifon a fine periodo era pari a 712,6 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 786,7 milioni di euro segnati al 31 dicembre 2019. Il free cash flow era invece pari a 127,1 milioni, in aumento di 58,4 milioni o dell’85,2% rispetto ai primi nove mesi del 2019. “Siamo davvero molto soddisfatti degli eccellenti risultati conseguiti nel terzo trimestre, nonostante un contesto ancora sfidante per gli effetti della pandemia in corso. Infatti, la forte crescita dei ricavi, a ritmi molto più sostenuti rispetto al mercato di riferimento, conferma la resilienza del nostro business e la forza del nostro posizionamento competitivo, mentre il significativo miglioramento della profittabilità e la massimizzazione della generazione di cassa dimostrano l’efficacia delle iniziative intraprese sin dai primi giorni della crisi determinata dal Covid-19”, ha commentato Enrico Vita, nella foto, amministratore delegato di Amplifon. “Sempre con la prudenza necessaria a fronte dei possibili sviluppi della pandemia a livello mondiale, continuiamo ad essere positivi sul futuro, confortati dal recente andamento del business in tutti i principali mercati in cui operiamo e dagli invariati fondamentali del nostro settore”, ha concluso Vita.