Nel 2019 i permessi di soggiorno rilasciati sono stati 177.254, con un calo del 26,8% rispetto al 2018. È quanto emerge dal report Istat sui cittadini non comunitari presenti in Italia relativi all’anno 2019.
Secondo la rilevazione Istat sono in diminuzione soprattutto i permessi di soggiorno relativi a richieste di asilo, passati da circa 51.500 a 27.029, un calo del 47,4%. Continua a diminuire anmche la presenza di cittadini non comunitari: -3% al 1° gennaio 2020 su base annua. Dal Report Istat emerge, inoltre, una diminuzione nel 2019 anche dei permessi per motivi di lavoro, -22,5%; calo anche dei permessi per ricongiungimento familiare, -17,8%; dei permessi per studio, -7,4%, quest’ultimi caratterizzati da un’elevata quota di ingressi di giovanissimi, oltre il 56,5% ha meno di 25 anni, e di donne, il 57,9% dei flussi.
Anche dal punto di vista delle cittadinanze dei paesi d’origine la diminuzione degli ingressi in Italia è stata generalizzata. Il decremento dei cittadini nigeriani nel 2019 supera il 66% rispetto all’anno precedente, mentre per gli albanesi il calo è dell’8,7%.
“Il calo dei nigeriani – si legge nel report Istat – è da riconnettere alla diminuzione dei permessi per richiesta di asilo che, tra il 2018 e il 2019, sfiora il 75% e fa sì che il Paese, dopo 4 anni, perda il primato di ingressi per protezione internazionale a favore del Pakistan”.
Per le richieste di asilo e protezione internazionale nel 2019 entra per la prima volta tra i primi 10 Paesi di provenienza il Perù, collocandosi direttamente al settimo posto con oltre mille permessi, un aumento del 174,5% rispetto al 2018.
Tra il 2018 e il 2019 l’intera Penisola è stata interessata dal blocco delle migrazioni. Le regioni italiane dove il calo degli ingressi è notevolmente sopra la media sono la Sardegna, -56,8%); la Calabria, -53,4% e Sicilia, -48,1%); quelle con le contrazioni di minore intensità sono il Veneto, -14,9%, e il Lazio, -19,4%.