La squadra dell’università di Pisa ha vinto nei giorni scorsi la gara finale, disputata per la prima volta in modalità virtuale, di ‘CyberChalleng.it’, programma italiano di formazione per i giovani talenti della sicurezza informatica, organizzato dal Laboratorio nazionale Cybersecurity del Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica).
Vi hanno partecipato 560 allievi fra i 16 e i 23 anni per un totale di 28 squadre: 26 università, il Centro di Competenza Cybersecurity Toscano e il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino. Al secondo posto si è classificata la squadra del Politecnico di Milano, al terzo l’università di Verona, al termine di ore di sfide informatiche e di due giorni di eventi con cui il 1 e il 2 ottobre scorsi si è conclusa la quarta edizione della gara nazionale degli hacker etici italiani. I team si sono confrontati in una sorta di ruba bandiera virtuale, in cui ciascuna squadra doveva attaccare le infrastrutture informatiche degli avversari, proteggendo al contempo la propria, e impedendo ad altri di prenderne il controllo. Uno dei campi di battaglia, creato apposta per l’occasione, è stato il nuovo cyber range Paideusis: un’infrastruttura permanente, fisicamente ospitata a Torino dalla Fondazione Links, che l’ha realizzata assieme al Laboratorio Nazionale di Cybersecurity e con la collaborazione tecnica dell’azienda canavese Tiesse. Paideusis consiste in una stanza accessibile in remoto in cui interagiscono tra loro i modem di ciascun team. Tra marzo e maggio scorsi i ragazzi di CyberChallenge.IT hanno seguito per 12 settimane un percorso di formazione altamente specializzata in sicurezza informatica.
Il prossimo passo nelle attività del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity sarà la convocazione dei giovani che si sono maggiormente distinti durante le gare per l’ingresso nel TeamItaly: la nazionale italiana di esperti di sicurezza informatica che ogni anno rappresenta l’eccellenza del Paese nelle competizioni nazionali. A novembre è prevista un’amichevole a livello europeo organizzata dall’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (Enisa), che sostituisce il campionato europeo (European Cybersecurity Challenge – Ecsc), rimandato a causa del Covid-19. A Esc19 la nazionale italiana si era piazzata seconda.