(di Tiziano Rapanà) Roger Fratter ha sfornato un nuovo film: è l’inizio di un nuovo corso? Me lo chiedo: l’autore ha voglia di leggerezza? Forse sì. O almeno questo traspare da Italian Concupido, film distribuito da Nocturno Cinema. La trama è atipica, o almeno non è usuale per un film di Fratter: Ricky è un gestore di un’agenzia per cuori solitari. Talvolta dà una mano all’ex moglie, titolare di un’agenzia fotografica. I due sono rimasti in buoni rapporti e si raccontano le loro storie più o meno regolari. Entrambi sperimenteranno il lato oscuro dell’amore. Il lieto fine è in agguato. Non sembra proprio un film di Fratter: c’è allegria nell’aria, voglia di pensarla diversamente. Alla fine, la vita sorprende ancora in positivo: l’amore vero esiste. Sia chiaro, non vi aspettate un film romantico. Si fa un largo uso del verbo “trombare” e le donne in più di un’occasione vengono chiamate, “troia”, “puttana” e via sgradevolmente così. Però la voglia di leggerezza c’è. Non ricordo un film di Fratter con il lieto fine, penso che questa sia la prima volta. Lodi sperticate a Daniela Picciolo, bella presenza e gran simpaticona. Spero di vederla in nuovi lavori del regista bergamasco: ha talento e merita nuove occasioni di lavoro. Fratter torna a recitare in un suo film e fa bene: se la cava bene come attore brillante. Non è Lando Buzzanca, ma ci sa fare con la macchina da presa. È una buona commedia che racconta i lati oscuri dell’amore senza ipocrisia e buonismo. Forse in alcuni punti è troppo verboso, ma è un peccato veniale che non inficia la riuscita del film. Ve lo consiglio. Compratelo, farete un bell’acquisto. Costa solo 19,99 euro e potete acquistarlo sul sito di Nocturno. Prima di chiudere consentitemi una piccola postilla sul Bar Presige di Dalmine. Mezzo film è stato girato lì. Mi sono informato è un buon bar, molto quotato in zona. Sul web ho visto alcune foto delle leccornìe preparate: vi confesso di aver perso la testa per un’invitante baguette con uova e bacon. E anche le pizze non sembrano affatto male… comunque complimenti vivissimi a Fratter, che ha voluto nuovamente cambiare pelle. Mi piace quest’idea di un film volutamente provinciale, che racconta la piccola vita di ogni giorni.