Bisogna essere fieri di un’eccellenza italiana come Poste Italiane (nella foto, il condirettore generale Giuseppe Lasco). Il suo modus operandi fa scuola in tutto il mondo. Pensate, la storica Royal Mail fondata nel 1516 a Londra ha copiato un’iniziativa di Poste: non saranno più consegnate lettere al sabato. Quindi per una volta i solitamente innovatori inglesi seguono l’esempio degli italiani. E in fondo in un mondo fatto di email, sms, messaggini whatsapp, videochiamate e quant’altro, la cara vecchia e romantica lettera di carta non è più la protagonista indiscussa del nostro vivere quotidiano. Eppoi si sa il Covid ha accelerato il progresso tecnologico, quindi è inutile proseguire con certe vetuste abitudini costose. Royal Mail arriva tuttavia in ritardo all’appuntamento con la storia dell’innovazione: Poste Italiane aveva dato un taglio al passato, già nel 2011. Nove anni dopo le poste britanniche decidono di abbracciare la modernità: meglio tardi che mai. I signori di Royal Mail per capire la scelta giusta da prendere, hanno dovuto sbattere la testa con la realtà: a fine agosto era stato consegnato all’incirca 1 miliardo di lettere in meno rispetto al 2019. Pertanto perché continuare a sprecare denaro? Gli inglesi, comunque, non hanno preso bene la decisione. Sapete come sono fatti: testardi e abitudinari. E Royal Mail per giustificarsi dall’ondata di dissenso ha parlato proprio del probo esempio di Poste Italiane. Che si parli bene e si citi Poste come esempio non è una novità. Secondo un’altra notizia recente, Poste Italiane è tra le aziende più attrattive del mercato del lavoro nostrano per gli studenti universitari. Così dice la classifica “Most Attractive Employer 2020 – Studenti”. Per i ragazzi, l’azienda offre delle sfide professionali esigenti, dall’impatto positivo, con delle possibilità di guadagno e carriera.