Restano ancora nodi politici da sciogliere, ma la bozza del decreto Agosto che il Governo Conte si appresta a varare è al rush finale. Ecco cosa prevede sul tema lavoro
Restano ancora intricati nodi politici da sciogliere, soprattutto sul blocco dei licenziamenti e sul tema salute, ma la bozza del decreto Agosto che il Governo Conte si appresta a varare, forse già domani 6 agosto, contiene alcuni capisaldi che, molto probabilmente, verranno confermati. In merito al lavoro, settore spinosissimo, sembra che l’orientamento del Governo sia chiaro sul blocco dei licenziamenti, sia collettivi che individuali.
Nella bozza si legge che “le preclusioni e le sospensioni non si applicano, a partire dal 15 ottobre 2020, ai datori di lavoro che non hanno in corso sospensioni o riduzioni dell’orario di lavoro connesso all’utilizzo di ammortizzatori sociali per far fronte all’emergenza da Covid 19″.
Tema su cui i sindacati Cgil, Cisl e Uil promettono battaglia. Se il Governo non sosterrà il blocco dei licenziamenti, le tre sigle sono pronte allo “scontro”. Il 18 settembre è già in programma una iniziativa che, dicono, potrebbe trasformarsi in sciopero generale.
Riguardo alle Pmi, quasi certa la proroga della moratoria dal 30 settembre al 31 gennaio 2021. Nei confronti delle imprese che hanno avuto accesso alle misure di sostegno previste dal decreto Cura Italia, il termine di 18 mesi per l’avvio delle procedure esecutive decorre dal termine delle misure di sostegno.
“La proroga della moratoria opera automaticamente senza alcuna formalità” si legge sempre nella bozza del dl Agosto, e “opera in conformità all’autorizzazione della Commissione europea”.
Fondamentale anche il cosiddetto Fondo Mipaaf, cioè l’istituzione del Fondo per la filiera della ristorazione per il 2020 che ha l’obiettivo di sostenere la ripresa e la continuità dell’attività degli esercizi di ristorazione, tra i più colpiti dal lockdown e dalla crisi, ed evitare sprechi alimentari.
Il fondo è finalizzato all’erogazione di un contributo a fondo perduto a tutte le imprese in attività con codice Ateco 56.10.11, e cioè ristoranti e attività di ristorazione mobile, per l’acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari da materia prima integralmente italiana, compresi quelli vitivinicoli. Ancora non si conosco, tuttavia, né la dotazione del Fondo né l’entità del contributo.
Aiuti in vista anche per i settori del turismo e dello spettacolo. Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1°gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione né di rapporto di lavoro dipendente né di Naspi, alla data di entrata in vigore della disposizione, è riconosciuto un bonus pari a 600 euro al mese sia per giugno che per luglio 2020 a stagionali turismo, terme e spettacolo.
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