(di Tiziano Rapanà) Louis Nero è un regista di film sperimentali, amati in tutto il mondo. Oltre a dirigerli, se li scrive e produce. Potrebbe tirarsela, ma è umilissimo. In fondo del successo gli importa poco. Ama la spiritualità: per lui, i veri valori sono altri. I capelli lunghi neri e la barba curata gli danno un aspetto da santone, ma è una persona alla mano. L’artista è un simpatico torinese che ha fatto dell’artigianalità, la sua cifra stilistica. Ha diretto 7 film e un buon numero di cortometraggi. Il suo film più bello, e finora l’ultimo, si chiama The Broken Key. È un racconto di fantascienza, che rimanda ad un immaginario vicino al superclassico di Ridley Scott, Blade Runner. La trama complessa rimanda ad un futuro distopico, dove il protagonista (Andrea Cocco) dovrà cercare il frammento mancante di un antico papiro. Il cast è più che eminente. Oltre a Cocco, hanno preso parte al progetto: Christopher Lambert, Rutger Hauer, Geraldine Chaplin, Diana Dell’Erba, William Baldwin, Michael Madsen, Franco Nero e Kabir Bedi. Il film lo trovate su Amazon Prime Video. A me è piaciuto e ve lo consiglio, perché diverte e fa pensare.
The Broken Key ha avuto un percorso distributivo classico: dopo l’iniziale approdo al cinema, il film è passato su Amazon. Oggi, a causa della pandemia, molti film fanno il loro debutto sulle piattaforme streaming. La sala cinematografica pare si trovi in uno stato agonizzante. Ti sembra il caso di costatare il decesso?
Per ora no. Aspetterò settembre e valuterò la reazione del pubblico alla nuova stagione cinematografica.
Sull’argomento, sei fiducioso o pessimista?
Sono sempre fiducioso.
I tuoi film usciranno ancora per le sale o saranno un’esclusiva delle piattaforme streaming?
Farò sempre film per il cinema e poi, quando sarà il momento, andranno sulle piattaforme.
Parlami di The Broken Key. Vorrei una tua considerazione, al netto della trama.
Il film racconta di un viaggio interiore, che l’individuo compie per trovare sé stesso.
Il film mi è sembrato diverso dal tuo solito stile sperimentalista…
Il film ha uno stile più semplice rispetto ai miei precedenti, ma concettualmente è il più profondo che ho fatto.
Nel film si vede Rutger Hauter, recentemente scomparso. Che tipo era?
Ci intendevamo bene. Sul set era tranquillo, seguiva le mie indicazioni. Adorava il cappuccino.
Cosa pensi delle serie tv?
A me le serie piacciono. Se un prodotto è di qualità, il formato conta poco. Westworld e House of Cards sono le mie preferite.
E delle serie tv italiane cosa pensi?
C’è da mettersi le mani nei capelli. Alcuni serial sono tecnicamente validi, ma la recitazione è pessima. Il problema riguarda soprattutto il modo di recitare degli attori italiani.
Spiega.
Ho appena visto alcuni film con Vittorio Gassman. Lui è bravissimo, ma la sua è una recitazione tipica da commedia all’italiana. Robert De Niro è un’altra cosa.
Farai delle serie tv?
Sto scrivendo delle cose, vedrò se partiranno. Il mondo della tv è molto complesso.
Come hai vissuto il periodo di isolamento, per colpa della pandemia?
Benissimo. Speravo non finisse mai. Nessuno ti rompe e vivi tranquillo. Non potevo girare film, ma ho scritto tantissime cose.