Sarà quantitativamente “meglio del previsto” e con “punte di eccellenza” di qualità la trebbiatura 2020 nelle Marche: la stima è degli agricoltori della Coldiretti regionale, è merito delle piogge. L’inverno siccitoso e troppo mite aveva fatto preoccupare per un anticipo di almeno 15 giorni sulla maturazione delle spighe, poi sono arrivate le precipitazioni abbondanti e, salvo le zone dove la grandine si è abbattuta con violenza portando distruzione (anche il 100% in qualche caso), le coltivazioni delle Marche ne hanno beneficiato. “La filiera del cereale è protagonista nel nostro territorio per storicità e per capacità tecnica e imprenditoriale dei nostri agricoltori – ha spiegato Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche -. Negli anni si è saputo investire per aggiungere alla coltura ulteriore valore tramite processi di trasformazione e commercializzazione”.
La previsione dei coltivatori marchigiani parla di un raccolto superiore per quantità rispetto a quella dello scorso anno: nel 2019, la produzione aveva superato i 4,3 milioni di quintali (-5% rispetto all’anno precedente), con le province di Ancona e Macerata a rappresentare, secondo un’analisi di Coldiretti Marche su dati Istat, circa il 79% del totale regionale. Cifre che confermano le Marche sul podio nazionale delle regioni cerealicole, terza per quantità di produzione dietro a Puglia e Sicilia. Ottime notizie arrivano anche dai campi di orzo per qualità e rese davvero buone, superiori a quelle già notevoli dello scorso anno. Anche in questo settore le Marche si confermano particolarmente vocate, con quasi 17mila ettari di coltivazioni e circa 769mila quintali di produzione (Istat 2019) con Macerata leader indiscussa (405 quintali) davanti a Fermo (115mila quintali).