
Wall Street: cosa aspettarsi nel prossimo futuro alla luce delle ultime novità dalla Fed, i dati macroeconomici e il movimento sulla curva dei rendimenti?
La sessione di giovedì è stata contraddistinta da una certa debolezza di Wall Street, sulla scia sia dei dati macroeconomici in merito ai sussidi di disoccupazione ancora ad un livello superiore alle attese e le incertezze geopolitiche provenienti dal conflitto con la Cina.
Quali scenari si aprono?
Nonostante i dati positivi sulla produzione manifatturiera, i dati sui sussidi di disoccupazione ancora superiori alle attese hanno zavorrato le borse americane nella giornata di giovedì.
Wall Street ha chiuso la sessione con una performance al di sotto delle aspettative: la performance positiva dell’indice Nasdaq Composite si associa una performance lievemente negativa dell’indice Dow Jones.
Le cause di queste performance sono dovute a:
- i dati sui sussidi di disoccupazione in calo rispetto a settimana scorsa ma sempre superiori alle aspettative degli esperti;
- l’elevata paura da parte degli operatori dei mercati finanziari come documentato dall’indice VIX e Vstoxx;
- le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina in merito agli accordi commerciali.
Da segnalare è il risultato delle aste dei buoni del tesoro con scadenza rispettivamente a quattro e otto settimane che ha fatto registrare tassi in discesa a un livello pari a rispettivamente allo 0,125% per i buoni a 4 settimane e allo 0,135% per i buoni a 8 settimane.
Il dato sulle aste è da unire sia alle conseguenze economiche delle recenti dichiarazioni della FED in merito al prolungamento di bassi tassi di interesse sia alla modifica dei tassi di policy avvenuta nei mesi scorsi.
Nonostante la Forward Guidance della FED di settimana scorsa, i mercati americani hanno mostrato alla fine della giornata di ieri una curva dei rendimenti dei T-bills americani la cui pendenza è in netta risalita non solo rispetto ad alcuni mesi fa ma anche rispetto ai giorni scorsi.
Come conseguenza, lo spread tra T-bills a 10 anni e i Bund tedeschi con la stessa scadenza si è allargato rispetto ai giorni scorsi chiudendo la giornata di ieri sopra i 115 punti base.
Una pendenza maggiore della curva dei rendimenti negli Stati Uniti sta a significare una maggiore aspettativa da parte degli operatori dei mercati finanziari per una maggiore inflazione futura nonostante le rassicurazioni della FED.
I nuovi dati sull’occupazione americana e il timore di un’inflazione più elevata in futuro sono fattori che vengono prezzati dagli investitori in maniera negativa.
A farne le spese sono i titoli appartenenti al settore bancario a settore industriale, che nella sessione di giovedì hanno fatto registrare variazioni negative.
Le maggiori aspettative da parte degli operatori di mercato in merito a un’inflazione futura, i dati non ottimistici sull’occupazione USA e le tensioni geopolitiche con la Cina pesano ancora sulle aspettative degli operatori dei mercati USA, che rimangono in attesa sia dei futuri sviluppi in materia Brexit sia dell’implementazione del Recovery Fund nella zona Euro nel tentativo di ridurre il divario tra i paesi core e i paesi periferici del vecchio continente.
Nonostante l’apertura positiva delle borse europee nella giornata di oggi, trainate dal risultato di ieri sulle aste dei finanziamenti TLTRO concessi dalla BCE agli istituti di credito europei, dal dato positivo sulle vendite al dettaglio britanniche e sull’ottimismo in merito alla riunione del Consiglio Europeo rimangono sempre rilevanti le incertezze circa il futuro andamento dell’economia globale.
Il rialzo dei contagi da COVID-19 in Asia e in America latina e le tensioni geopolitiche tra Cina e Stati Uniti insieme alla performance negativa dei titoli petroliferi della giornata di ieri sono fattori che influenzano le scelte degli investitori in termini di diversificazione geografica di portafoglio.
In questo scenario, non è improbabile attendersi cali da parte di Wall Street nei prossimi giorni con conseguenze sul mercato del fixed income e sul mercato valutario favorevoli per il vecchio continente.
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