Intesa Sanpaolo nel primo trimestre dell’anno ha registrato un utile pari a 1,15 miliardi di euro, in salita sia rispetto agli 1,05 miliardi dello stesso periodo del 2019 che rispetto agli 872 milioni del trimestre precendente. Le stime del gruppo sono di un utile non inferiore ai 3 miliardi per l’anno in corso e ai 3,5 miliardi per il 2021, con un payout rispettivamente al 75 e al 70%, mantenendo un Cet1 ratio pro-forma a regime superiore al 13% nel 2021 anche con la distribuzione del dividendo sospeso nel 2019. Intesa Sanpaolo ha realizzato queste stime in uno scenario che è sintetizzabile nella previsione di un andamento del Pil dell’Italia che potrebbe registrare un calo nell’ordine dell’ 8-10,5% per il 2020 e una ripresa nell’ordine del 4,5-7% per il 2021. Anche in questa prospettiva “viene confermata la validità delle azioni strategiche previste nel Piano di Impresa 2018-2021 di Intesa Sanpaolo”, con il gruppo che “potrà continuare a contare sui propri punti di forza, che risiedono nel modello di business resiliente e ben diversificato, focalizzato sull’attività di Wealth Management & Protection e in particolare sullo sviluppo dei prodotti assicurativi danni non-motor, nella flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e nella gestione proattiva del credito deteriorato”. Per l’a. d. Carlo Messina, nella foto, Intesa Sanpaolo è “attrezzata in maniera adeguata per affrontare una prospettiva notevolmente complessa”. Messina ha poi sottolineato come la banca abbia “raggiunto un utile netto pari a 1,4 miliardi, grazie al quale abbiamo già stanziato significativi accantonamenti in relazione ai possibili effetti della crisi; a ciò si aggiunge la plusvalenza derivante dalla cessione della partecipazione in Nexi. Tutto questo ci consente di contare su 1,5 miliardi di euro di ulteriori riserve”. La solidità del bilancio dell’istituto, ha aggiunto, “deriva inoltre dalla notevole riduzione dei npl ottenuta negli ultimi anni, avendo raggiunto in termini di stock e di ratios i livelli del 2009, con un robusto tasso di copertura del 54%”. “Contiamo di mantenere elevati livelli di profittabilità: prevediamo per il 2020 un utile netto pari ad almeno 3 miliardi di euro, mentre per il 2021 la previsione è di almeno 3,5 miliardi di euro. Allo stesso tempo contiamo di mantenere una solida patrimonializzazione con un Common Equity ratio superiore al 13%”, ha concluso Messina.