
Dopo essere stata una delle principali quotazioni del 2019 – e dopo un accoglienza iniziale a Piazza Affari sotto le aspettative – i primi 12 mesi di Nexi in Borsa hanno premiato le scelte del gruppo dei pagamenti, che – fra bond, acquisizioni effettuate e altre operazioni straordinarie possibili – anche questa settimana è stato fra i migliori, con un +3,12%. Quella del gruppo guidato da Paolo Bertoluzzo (nella foto) è una delle tre azioni del Ftse Mib che trattano a un prezzo più alto rispetto all’inizio dell’anno (+9,25%) e, dalla quotazione, la crescita è stata del 52% circa. A focalizzare l’interesse degli investitori sul titolo è sia l’attenzione per un settore – quello dei pagamenti innovativi e delle carte di credito – che vive un trend di forte crescita, che alcune mosse specifiche portate avanti da Nexi. Da un lato, infatti, alla fine dello scorso anno il gruppo ha siglato un accordo con Intesa Sanpaolo per acquisirne le attività di merchant acquiring della banca, che a sua volta entrerà nel capitale del gruppo; dall’altro – fra alti e bassi – proseguono le trattative con Sia, la società controllata da Cassa Depositi e Prestiti, per un matrimonio fra le due società. A seguire le discussioni sono per Nexi l’Ad Bertoluzzo e il vicepresidente Massimo Sarmi per Sia, che pure sta lavorando a una quotazione indipendente, anche perché i tempi di un eventuale matrimonio sarebbero lunghi. “Riteniamo che una fusione con Sia abbia risvolti strategici positivi per Nexi in quanto migliorerebbe il posizionamento nella catena del valore aumentando il peso delle attività di processing che oggi (tranne che per Intesa Sanpaolo, ndr.) sono in outsourcing (proprio a Sia e a Worldline)”, sottolineano gli analisti di Equita, secondo cui anche la riduzione dell’esposizione al mercato italiano sarebbe un vantaggio. “Stimiamo che un accordo possa generare 100 milioni di sinergie (pari al 10% dei costi combinati) in primo luogo derivanti dalla internalizzazione sulla rete Sia dei volumi gestiti da Worldline per conto di Nexi”, aggiunge il report. Proprio per pagare parte di questa acquisizione Nexi nei giorni scorsi ha emesso un bond convertibile da 500 milioni con scadenza al 2027, diminuendo il costo del proprio debito e allungandone la durata. Anche i risultati preliminari del primo trimestre hanno mostrato una buona tenuta del business: dopo un gennaio-febbraio positivi, il lockdown legato alla pandemia da Coronavirus ha frenato anche le attività di Nexi, con un calo delle transazioni di circa un terzo, ma fatturato e margini (220 milioni i ricavi, 110 milioni l’Ebitda) sono comunque risultati sostanzialmente in linea alle attese degli esperti, grazie anche a un contenimento dei costi.