Exor ha chiuso il 2019 con un risultato netto pari a 3,053 miliardi di euro, in crescita di 1,7 miliardi rispetto al 2018. A spingere il risultato, che include il guadagno netto realizzato con la cessione di Magneti Marelli da parte di Fca, “il miglioramento delle performance complessive delle partecipate”. Il cda del gruppo proporrà ai soci un dividendo pari a 43 centesimi per azione, per un totale di circa 100 milioni, in linea con quello del 2018. Sul fronte del ‘Nav’ (Net asset value, ndr) l’incremento è stato di oltre il 30%, passando da 19,74 miliardi di dollari a 26,155 miliardi di dollari. Exor proporrà ai propri azionisti nella prossima assemblea la conferma del consiglio di amministrazione in carica per un altro triennio. Il board sarà quindi composto dal presidente e Ceo John Elkann, dal vice presidente Alessandro Nasi, e da Marc Bolland, Andrea Agnelli, Ginevra Elkann, Joseph Bae, Melissa Bethell, Laurence Debroux, Antonio Horta-Osório. Per Exor non è ancora ragionevolmente possibile prevedere gli impatti dell’epidemia di Coronavirus. A precisarlo il gruppo dopo l’approvazione dei conti del 2019. “Exor non può stimare realisticamente l’impatto sulla sua attività e sui suoi risultati”, spiega il comunicato, che precisa come Fca, Cnh Industrial e Ferrari abbiano “temporaneamente sospeso la produzione nella maggioranza dei propri stabilimenti”. Queste misure “per quanto di natura temporanea” potrebbero continuare e “crescere a seconda degli sviluppi dell’epidemia”.