Dopo le startup e le aziende delle “locazioni brevi” anche il colosso degli affitti brevi, Airbnb, lancia un’iniziativa per aiutare medici e personale sanitario a far fronte all’emergenza. Il progetto, che si chiama Airbnb per medici e infermieri (airbnb.it/medicieinfermieri), punta a dare ospitalità gratuita al personale sanitario impegnato nell’emergenza coronavirus. A mettere a disposizione gli alloggi in modo completamente gratuito fino a due mesi di permanenza saranno però gli host, i proprietari di casa interessati. Airbnb si farà carico dei costi dell’operazione consentendo anche la copertura delle spese correnti (pulizie, sanificazione e altro, in base alle esigenze del proprietario) agli host.
Come funziona
In tutta Italia saranno migliaia le nuove assunzioni di medici e infermieri previste nelle prossime settimane. Molti di loro si troveranno nella necessità di trasferirsi con urgenza in un’altra città per svolgere il proprio incarico. L’iniziativa Airbnb per medici e infermieri metterà in comunicazione in maniera semplice e diretta gli host che hanno espresso il desiderio di rendere disponibile senza compenso il proprio appartamento e il personale ospedaliero che potrà scegliere, in pochi minuti, l’alloggio più idoneo alle proprie esigenze. Per gestire le richieste, che potranno venir avanzate dai singoli operatori sanitari ma anche da parte delle strutture ospedaliere, Airbnb collaborerà con l’associazione OspitaMI nella gestione del processo di prenotazione entrando direttamente in contatto con medici e infermieri che compileranno la richiesta online.
Il contributo di Airbnb
Chiunque desideri mettere a disposizione il proprio alloggio su Airbnb potrà candidarsi sul sito dedicato. Gli host Airbnb già attivi potranno in pochi clic mettere a disposizione il proprio immobile. Gli host selezionati saranno contattati da OspitaMI che illustrerà loro il meccanismo per accedere al contributo di Airbnb. Medici, infermieri o strutture ospedaliere potranno inviare la propria richiesta attraverso il sito. Tutti coloro che compileranno il questionario online con le informazioni richieste verranno contattati dall’associazione OspitaMI che li supporterà nell’identificazione della soluzione migliore e gestirà il processo di prenotazione.
Solidarietà
«Condividiamo con i nostri host la volontà di dare un contributo per combattere questa sfida. È un desiderio che ci è stato espresso dai proprietari dei singoli appartamenti e dai piccoli imprenditori dell’ospitalità, disponibili a offrire senza compenso i propri alloggi nonostante stiano vivendo un momento di grande difficoltà – afferma Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia -. Mettere a disposizione la propria casa in favore degli operatori sanitari è un modo semplice per dimostrare solidarietà nei confronti di chi è in prima linea per combattere l’emergenza e riteniamo doveroso offrire il nostro contributo, riconoscendo un rimborso agli host che apriranno le proprie abitazioni».
Giulia Cimpanelli, Corriere.it