Bruxelles presenta uno dei pilastri del Green deal: tra le altre cose, la Commissione proporrà di armonizzare i sistemi di raccolta differenziata dei vari Paesi
Riciclo di materiali e prodotti, diritto alla riparazione dei device elettronici e caricatori per smartphone universali. La Commissione europea prova a guardare oltre il Covid-19, a non restare bloccata dalla crisi che sta attanagliando cittadini ed economia del Continente, lanciando il nuovo piano sull’economia circolare che guarda al futuro. Uno dei pilastri del Green deal, la svolta verde abbracciata da Ursula von der Leyen per rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050.
La premessa è che tra trent’anni l’umanità consumerà risorse come se ci fossero tre pianeti Terra mentre la produzione di rifiuti a livello globale aumenterà del 70% e il consumo globale di biomasse, combustibili fossili, metalli e minerali raddoppierà entro 40 anni. A fronte di uno scenario simile, oggi solo il 12% dei materiali viene reintrodotto nel ciclo produttivo.
Dunque serve una svolta, con Bruxelles che punta rendere normale la produzione sostenibile – ovvero che allunga il ciclo di vita dei prodotti – con una serie di iniziative che concretizzeranno entro il 2021.
Il piano presentato nella capitale europea
Ecco allora che un domani non troppo lontano per vendere nel nostro continente l’industria globale dovrà progettare prodotti che durino di più (oggi siamo rassegnati al fatto che diversi device abbiano una durata limitata), siano più facili da riparare e riciclare. Per questo in un futuro prossimo la Commissione Ue varerà un vero e proprio “Diritto alla Riparazione” a beneficio dei consumatori in particolare per smartphone, tablet, laptop, caricabatterie per i cellulari e dispositivi elettronici simili (si considererà anche di sviluppare un regime per la loro restituzione a fine ciclo).
Torna anche l’idea del caricatore universale per i telefonini che finora l’industria si è rifiutata di adottare sebbene raccomandata (in modo non vincolante) dall’Unione. Un modo per semplificare la vita ai consumatori, oggi circondati da caricatori di ogni genere a seconda delle marche di prodotti acquistati, e per aiutare l’ambiente diminuendo il numero di oggetti in circolazione.
Sulla plastica, oltre a rinforzare le norme già introdotte contro quella monouso, ci sarà un quadro di riferimento per i materiali biologici, biodegradabili e compostabili. La Commissione proporrà inoltre di armonizzare i sistemi di raccolta differenziata in Europa. Bruxelles punta anche a lanciare una nuova strategia sul tessile per rafforzare la competitività e l’innovazione nel settore, che dovrà trasformarsi in base alla filosofia del riutilizzo e del riciclo. Un ultimo fronte mira a tagliare gli sprechi e a introdurre di un divieto di distruzione di beni durevoli invenduti.
Repubblica.it