Grande festa per il compleanno della Battaglia
ELSA MORANTE IN UN BEL LIBRO DEL PESCARESE FRANCESCO RICCI

(di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) Francesco Ricci (Pescara, 10 maggio 1959) è un medico e politico italiano, sindaco di Chieti dal 2005 al 2010. Alla Mondadori di Grosseto ha presentato “Elsa. Le prigioni delle donne” di Francesco Ricci (Nuova Immagine). Katiuscia Vaselli su SienaNews.it: «Che libro è? A chi parla?«Il romanzo è il consuntivo (da me immaginato) che la grande scrittrice romana [Elsa Morante (1912-1985) – ndr] fa, sotto forma di monologo, dei suoi primi cinquantaquattro anni di vita, mentre siede sulla poltrona del suo piccolo studio di via dell’Oca 27. L’ambivalente rapporto con la madre e quello con i due padri – quello biologico, Francesco Lo Monaco, e quello anagrafico, Augusto Morante –, la precoce passione per la letteratura e la scrittura, gli amori (Alberto Moravia, Luchino Visconti, Bill Morrow), gli amici (Renata Debenedetti, Natalia Ginzburg, Pier Paolo Pasolini, Carlo Cecchi), i riconoscimenti della critica (il premio Viareggio nel 1948, il premio Strega nel 1957), l’orrore della vecchiaia: sono frammenti memoriali che poco alla volta emergono dal profondo e che, emergendo, disegnano il percorso di un’esistenza intensa e dolente. Ma, se gli episodi vissuti appartengono unicamente alla Morante, molti dei sentimenti da lei provati e molte delle considerazioni da lei fatte ci parlano dell’interiorità di ogni donna, specie nel suo relazionarsi con l’universo maschile».
UN AFFRESCO DELLA CULTURA ANNI ‘60, DA MORAVIA A GARBOLI

«Sotto questo aspetto, il libro parla prima di tutto alle donne di una donna, Elsa appunto. Le prigioni delle donne mi sono preoccupato di ricostruire, attraverso un’attenta opera di documentazione, sia l’ambiente artistico romano nel periodo compreso, grosso modo, tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta, sia gli stati d’animo,le passioni, le inquietudini della scrittrice e di chi la conobbe bene. Alla fine, è una ricca galleria di grandi figure della scena culturale italiana a sfilare davanti agli occhi del lettore, da Moravia a Pavese, da Wilcock a Giacomo Debenedetti, da Garboli a Enzo Siciliano»
AUGURI ALLA GRANDE FOTOGRAFA LETIZIA BATTAGLIA (85), CELEBRATA IN TUTTO IL MONDO

Auguri, oggi, a Letizia Battaglia, nata a Palermo il 5 marzo 1935 (85 anni). Fotografa celebre nel mondo, però… «Non diciamo sciocchezze! Io sono una persona, non sono una fotografa». «La coraggiosa reporter che fin dagli anni ‘70 si recava per prima e senza paura a immortalare i delitti di mafia» (Luca Beatrice, Il Giornale) «Ho lavorato per L’Ora di Palermo dal 1974 al 1991. A ogni delitto ero obbligata a correre sul posto e a scattare, ma non avrei voluto. Mi veniva da vomitare, continuavo a sentire l’odore del sangue dappertutto, anche a casa mia. Mi costava molto dolore. Non ero una fotografa che documentava un conflitto estraneo. Ero nella mia isola, in mezzo a una guerra civile»
LA FOTO DI PIERSANTI MATTARELLA TRA LE BRACCIA DEL FRATELLO SERGIO

«Celebre il suo scatto che il 6 gennaio 1980 immortalò l’allora presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, esanime tra le braccia del fratello Sergio» (Elena Del Santo, La Stampa). «Ha fatto teatro: con Michele Perriera negli anni Settanta a Palermo, poi con Jerzy Grotowski a Venezia. È stata anche volontaria nel nosocomio psichiatrico del capoluogo siculo qualche anno prima che venisse approvata la legge Basaglia, quando questi “ospedali” erano degli inferni che Letizia ha saputo documentare con la pietas e l’umanità che salvaguardano da una facile retorica. È stata editrice (Edizioni della Battagliasi chiamavano, per allontanare qualsiasi dubbio), e collabora tuttora con Mezzocielo, una rivista “fondata da donne”, come recita orgogliosamente il sottotitolo della testata.È stata, negli anni Ottanta, consigliere comunale e poi assessore alla Cultura per il comune di Palermo durante la prima giunta di Leoluca Orlando: quella che inaugura la “primavera di Palermo”. Poi consigliere regionale eletta nella lista dei Verdi» (Gabriele Miccichè, Millennium) «È stata anche la prima donna europea a ricevere, nel 1985, il Premio Eugene Smith, a New York, istituito per ricordare il fotografo di Life» (Simona Santoni, Panorama).