L’effetto coronavirus incombe anche sul mercato dell’auto e si comincerà ad avvertire da marzo. E’ quanto afferma il Centro Studi Promotor, commentando il dato di febbraio sulle immatricolazioni in Italia – 162.793 autovetture con un calo dell’8,8% sul febbraio 2019 – . Una contrazione che può essere attribuita solo in minima parte dunque ad un primo effetto coronavirus, spiega il centro studi bolognese, perché le vetture immatricolate in genere vengono ordinate con forte anticipo. “Un effetto coronavirus – afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – si è però avuto nelle zone rosse e ha riguardato sia l’affluenza di potenziali interessati nei saloni di vendita che la raccolta di ordini. Anche se in maniera meno accentuata effetti analoghi si stanno verificando in tutto il Paese”. Dall’inchiesta congiunturale condotta dal Centro Studi Promotor a livello nazionale a fine febbraio emerge infatti che ben il 79% dei concessionari dichiara un basso livello di affluenza nei saloni di vendita e una percentuale soltanto lievemente inferiore (75%) dichiara anche un basso livello di acquisizione di ordini.” Sempre dall’inchiesta del Centro Studi Promotor di fine febbraio emerge infatti che a livello nazionale il 60% degli operatori si attendono vendite in calo nei prossimi tre-quattro mesi, mentre a fine gennaio la stessa percentuale di operatori si attendeva mercato stabile o in crescita. Tra l’altro dall’inchiesta citata emerge che per i concessionari l’emergenza coronavirus, tra i fattori di freno della domanda di auto, balza al primo posto con il 72% di indicazioni seguita dal quadro economico generale (62%), dalla demonizzazione dell’auto (38%) e dalla politica del Governo (37%).