(di Tiziano Rapanà) Io non ho un granché da dire in questi giorni. Non ho parole utili riguardo al coronavirus. La situazione è particolare e molti si abbandonano al demone dell’allarmismo. Mi limito a ringraziare Roberto Burioni per questo suo attivismo mediatico. La sua competenza credo sia molto utile al nostro Paese in questo momento. Non si è lasciato turbare dalle critiche e ha proseguito dritto per la sua strada, certo di avere la scienza della sua parte. Chapeau! Sono grato anche della splendida esibizione del talento della poetessa Giovanna Cristina Vivinetto. Scusate se salto di palo in frasca, ma permettetemi di rendicontarvi le mie emozioni scatenate dalla lettura della sua raccolta di poesie Dove non siamo stati, uscita per Bur Rizzoli. Sorprende come una così giovane donna (classe ’94) dimostri una maturità letteraria degna di considerazione. Non è una vera recensione, ma una piccola dimostrazione di ammirazione per il talento di una giovane poetessa, che sentiremo a lungo. Ce ne fossero di artisti così giovani capaci di dominare la lingua italiana. Provo un pizzico d’invidia, perché io alla sua età mi perdevo in cianfrusaglie giornalistiche riguardo a film da consigliare e programmi tv da recensire. E allora viva Vivinetto, anche se non mi sarebbe spiaciuto incappare in qualche sparuta rima baciata o alternata. Ah, il poetare moderno! Ora vi immagino lì a leggiucchiare e a pensare cosa farvene di questo articolo sgangherato. Che inizia in un modo e finisce in un altro. Io ve l’ho detto, non ho molto da dire: quindi vi ho avvertito e potevate comunque andare altrove, cambiare pagina. Se si siete arrivati fin qui, devo presupporre che non abbiate disprezzato la mia confusione. Cos’altro aggiungere? Naturalmente il prezzo del libro della Vivinetto: costa solo 13 euro. In libreria, oltre alla splendida raccolta di poesie, potete trovare anche i libri del professor Burioni. La sua ultima pubblicazione riguarda la storia e critica del mondo dell’omeopatia, uscita per Rizzoli. Vi saluto con una curiosità. il professore è un tifoso sfegatato della Lazio, ossia la squadra che fa il miglior gioco del campionato. E lo dico da interista…