
I finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catania hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 4 persone, poste agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta per distrazione, per fatti attinenti allo stato d’insolvenza della Tecnis spa e di società consortili controllate, dichiarato dal Tribunale di Catania nel giugno 2017.
Nel contempo, i finanzieri hanno proceduto all’individuazione dei beni sottoposti a sequestro preventivo di 94 milioni di euro finalizzato alla confisca del profitto illegale conseguito dagli indagati. L’operazione delle Fiamme gialle, denominata” Arcot”, ha consentito di tracciare il protrarsi dei comportamenti illegali da parte della precedente governance di una delle realtà imprenditoriali più significative nel panorama nazionale delle imprese di costruzioni generali e di ingegneria, attiva nel settore della realizzazione di grandi opere infrastrutturali.
L’amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena, Marco Morelli, ha comunicato ai membri del consiglio di amministrazione e a quelli del comitato di Direzione della banca di aver informato il ministro dell’Economia della sua indisponibilità al rinnovo dell’incarico in scadenza con la prossima assemblea di bilancio prevista per il 6 aprile. “È stata un’esperienza di tre anni e mezzo umanamente e professionalmente straordinaria. La banca ha riconquistato il posto che merita sul mercato grazie al contributo di tutti i colleghi, del management e dei membri del cda, tutti ben coscienti che Mps è un’importante realtà del Paese”, ha detto Marco Morelli.
Anima ha chiuso il 2019 con una raccolta netta positiva per circa 0,3 miliardi di euro (al netto delle deleghe di Ramo I) e un utile netto pari a 145,8 milioni di euro (+19% sui 122,1 milioni di euro del 2018). Il cda proporrà ai soci un dividendo pari a 0,205 euro per azione; l’assemblea dovrà anche rinnovare il cda, da cui uscirà l’ad Marco Carreri. “I dati del bilancio 2019 consegnano il miglior risultato di utile netto della nostra storia in un anno che si era presentato come particolarmente sfidante; riteniamo che tali risultati possano essere visti con soddisfazione dai nostri azionisti che ci hanno riconfermato la loro fiducia anche durante momenti di forte volatilità e che continuano a beneficiare di elevati ritorni, ad iniziare da un ottimo dividendo” ha commentato Carreri.
Tenaris ha chiuso il 2019 con ricavi pari a 7,294 miliardi di dollari, in calo del 5% rispetto ai 7,659 miliardi dell’anno precedente. L’utile invece è ammontato a 731 milioni (-16%), mentre l’ebitda è stato di 1,372 miliardi.
È stato assegnato ieri a Milano durante il convegno a Milano “Investire nelle utility per un futuro di sviluppo”, il premio Top Utility dedicato alle eccellenze italiane nel settore dei servizi di pubblica utilità. E per la sezione “Sostenibilità” il riconoscimento è andato ad Acea “per aver raggiunto – si legge nella motivazione ufficiale – crescenti performance in tema di sostenibilità ambientale e di responsabilità sociale, continuando nell’integrazione della sostenibilità all’interno della propria strategia di business”. Giunto alla sua ottava edizione, il premio Top Utility, il principale think tank italiano del settore, coordinato da Althesys, valuta ogni anno le cento maggiori aziende nel comparto dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti e ne riconosce le eccellenze, cogliendo le dinamiche competitive e l’attenzione ai temi green e all’innovazione. In una nota Acea sottolinea che questo premio è un “importante riconoscimento del costante e crescente impegno assunto dall’azienda rispetto ai temi della sostenibilità, che si riflette anche nelle scelte di business. Il piano industriale (2019-2022), infatti, prevede investimenti riconducibili alla sostenibilità per un totale di 1,7 miliardi di euro. Quest’anno, inoltre, Acea è entrata nella categoria leadership della graduatoria di CDP (Carbon Disclosure Project), l’organizzazione indipendente che misura le politiche e le performance delle aziende in tema di cambiamenti climatici”.
Avanti con il masterplan per potenziare l’aeroporto di Firenze e dotarlo di una nuova lista e di un nuovo terminal. È la decisione adottata ieri dal Cda di Toscana Aeroporti, la società che gestisce gli scali di Firenze e di Pisa. Con una nota, Toscana Aeroporti fa sapere che “il CdA ha deliberato di procedere con gli atti necessari per portare avanti il procedimento relativo a Masterplan dell’Aeroporto di Firenze”, dopo aver “preso atto ed esaminato il contenuto delle sentenze del Consiglio di Stato che hanno respinto i ricorsi presentati, tra gli altri, dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero per i Beni Culturali, dell’Enac, dal Comune di Firenze, dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze e da Toscana Aeroporti stessa in merito alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana n. 723 del 2019”. Nella stessa nota, la società fa inoltre sapere di aver ricevuto da Enac una lettera nella quale l’ente “chiede di porre in essere le attività di analisi, studio e progettazione, confermando così la volontà di Enac stessa per la realizzazione delle nuova pista di volo”. Toscana Aeroporti quindi spiega: “Nella piena consapevolezza della necessità dell’Aeroporto di Firenze di dotarsi di una nuova pista e di un nuovo terminal per rispondere alle evidenti criticità infrastrutturali dello scalo, il CdA ha deliberato di procedere con gli atti necessari per portare avanti il procedimento relativo a Masterplan dell’Aeroporto di Firenze”.