Un mondo parallelo popolato da personaggi improbabili, pappagalli e coleotteri
(di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) Fulvio Abbate (Palermo, 20 dicembre 1956) alla Mondadori di Velletri ha presentato “I promessi sposini” (La nave di Teseo). Giacomo Giossi su ‘minima & moralia’ ha scritto: «Esiste un mondo parallelo popolato da personaggi improbabili, pappagalli e coleotteri, rinoceronti volanti e dagli imperdibili amici della bella gente, un mondo privo di realtà ma che della realtà prende forma mostrandone l’assurdità e l’ultimo angolo di luce possibile. “I promessi sposini” è quello che si potrebbe definire un racconto morale, filosofico in cui prendono forma mondi e vite declinanti quanto inappropriate(amori tra pappagalli e rinoceronti), quanto aderenti a un tono e a una realtà contemporanea asfissiante e desolante. I promessi sposini diventano così il lato luminoso opposto al lato oscuro dei nostri giorni trascorsi in quartieri popolati da mostri in tuta da ginnastica e ciabatte in plastica. Fulvio Abbate sceglie la chiave del picaresco quale forma di salvezza sia letteraria che esistenziale: nella frantumazione della
messa in scena, nel tradimento del palinsesto Abbate mostra da un lato le miserie di un’Italia ridotta ad un garage manzoniano, ma anche lo spazio di fuga che sta tra gli interstizi che separano il vero dal visibile, l’autentico dalla sua stessa interpretazione. Una salvezza, perché trasforma in una baraonda quella che potrebbe essere il triste, solitario y final di un Novecento ridotto a pezzi dalla preminenza dei media sulla storia. Ed è forse in questo frangente che I promessi sposini si promettono al lettore al loro meglio, nella capacità di preannunciare una storia e di volta involta smentirla, dando così mostra di un tempo improbabile al punto da garantire un’amabile sregolatezza, in attesa di tempi migliori che ancor meglio verranno traditi. Un capovolgimento dunque della possibilità libertaria che non si qualifica più nel partecipare alla storia intesa come costruzione, ma quale leva per il suo capitombolo. Una storia che si fa valanga sfasciata, dentro alla quale la trita e bieca retorica dell’uno vale uno si trasforma in un moltiplicatore perpetuo di hilarotragoedia. Illustrato da Carla Abbate, il romanzo assume un movimento doppio tra le righe in corsa e le immagini fatte di stralci e schizzi di realtà: oggetti, fotografie, scarabocchi, intuizioni grafiche che rilanciano il lettore in una rincorsa che è la lettura di un romanzo veloce eppure meditativo che si disloca nel mondo della letteratura potenziale fino a mischiarsi in un mondo impossibile proprio perché desiderabile.»
“UN VELO PIETOSO” SUI RAPPORTI SESSUALI TRA AMADEUS E LA MOGLIE GIOVANNA
Giovanna Civitillo (Vico Equense, 9 settembre 1977), moglie di Amadeus e presente a Sanremo come inviata de “La vita in diretta”, è stata protagonista di un curioso episodio che ha acceso non solo risate ma anche chiacchiere e gossip. Tutto è successo durante una puntata de “La Vita in Diretta”: Giovanna – ora inviata speciale del programma pomeridiano di Rai 1 dal Festival – è stata intervistata da Gigi D’Alessio che, dopo aver risposto lui alle sue domande, ha deciso di invertire i ruoli e le ha posto una domanda molto intima,a bruciapelo. chiedendole da quanto tempo non facesse l’amore con il marito. Giovanna è scoppiata a ridere,ha provato a cercare conforto nei conduttori Alberto Matano e Lorella Cuccarini, che le hanno dato bonariamente il permesso di non rispondere. Ma poi, quando Gigi D’Alessio le ha detto che aveva capito tutto dal suo sguardo e che era meglio stendere un velo pietoso, lei si è lasciata andare, a sorpresa: “Un lenzuolo, stendiamo”. A giudicare dalla risposta, si direbbe proprio che l’ultima volta che si è visto Amadeus “eccitato” è stato quella volta durante una puntata de L’Eredità, quando lui conduceva il quiz e la futura sposa si esibiva in un sensuale balletto proprio sotto i suoi occhi spalancati. Una scena immortalata in un video che è diventato virale sui social negli ultimi giorni.