I cambiamenti climatici stanno già danneggiando la salute dei bambini di tutto il mondo e minacciano conseguenze a lungo termine sulla loro vita, se niente cambierà. Ovvero se il mondo continuerà a seguire la rotta attuale senza perseguire l’obiettivo dell’Accordo sul Clima di Parigi, ratificato da tutti i paesi UE: mantenere dal 2015 al 2100 l’aumento medio della temperatura globale al di sotto di 2 gradi Centigradi, sotto cioè ai livelli della prima rivoluzione industriale (1861-1880). Questo, in estrema sintesi, è uno dei temi discussi all’Istituto superiore di sanità (Iss) in occasione di una tavola rotonda dedicata alla riflessione sul rapporto The Lancet Countdow on Health and Climate Change pubblicata su The Lancet. Secondo gli esperti, il clima potrebbe condizionare un’intera generazione. In primis, i neonati che saranno più soggetti alla malnutrizione: con l’aumento delle temperature, infatti, il potenziale di resa media di mais, frumento, soia e riso è gradualmente diminuito negli ultimi 30 anni e, di conseguenza, i prezzi degli alimenti basati su questi cereali sono aumentati. Secondo gli esperti, i bambini saranno tra i più colpiti dalle malattie infettive: il 2018 è stato il secondo anno che climaticamente ha favorito la diffusione di batteri, causa di gran parte delle malattie diarroiche e delle infezioni da ferite a livello globale. Durante l’adolescenza, si stima che l’impatto dell’inquinamento atmosferico peggiorerà, con morti premature che nel 2016 hanno raggiunto i 2,9 milioni (oltre 440.000 dovute al solo carbone); l’approvvigionamento energetico globale da carbone è cresciuto dell’1,7 per cento dal 2016 al 2018, invertendo una tendenza al ribasso. Così, sa adulti vedranno intensificarsi gli eventi meteorologici estremi, con 152 dei 196 paesi che hanno registrato un aumento delle persone esposte agli incendi dal 2001-2004, e un record nel 2018 di 220 milioni di persone oltre i 65 anni esposte alle ondate di calore (63 milioni in più rispetto al 2017). Invece, secondo gli esperti, percorrere fino in fondo il cammino tracciato dall’accordo di Parigi potrebbe consentire ai bambini nati oggi di crescere in un mondo in grado di raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il loro 31esimo compleanno e garantire un futuro più sano per le generazioni future. Solo un taglio del 7,4 per cento l’anno delle emissioni di CO2 fossile dal 2019 al 2050, avvertono gli studiosi, limiterà il riscaldamento globale, secondo l’obiettivo più ambizioso di mantenere questo aumento entro 1,5°C.