Dalla difesa dell’ambiente fino al contrasto al gioco d’azzardo passando anche per la tutela della salute, il pacchetto di norme «etiche» previsto nella legge di Bilancio 2020 (legge n. 160 del 27/12/2019) porterà nelle casse dello Stato oltre 13 miliardi di euro nel prossimo quadriennio con una media di circa 3,4 miliardi all’anno.
Le norme, nate con l’intento di correggere esternalità negative tramite l’imposizione fiscale, sebbene abbiano un alto grado di aleatorietà relativamente agli etici risultati a cui si mira, hanno di contro il certo e immediato effetto di generare un vero e proprio tesoretto nelle casse dell’erario.
La tassa sulla plastica. A farla da padrona in termini di gettito futuro previsto è la plastic tax. L’imposta sul consumo dei manufatti in plastica sebbene ridimensionata rispetto alla sua versione originaria quando l’ammontare dell’imposta era stabilita a 1 euro (ora 45 centesimi) per chilogrammo di materia plastica contenuta manufatti in plastica con singolo impiego (Macsi), porterà poco meno di 3 miliardi di euro nei prossimi quattro anni con una media di circa 690 milioni l’anno.
L’incasso previsto, più che dimezzato rispetto agli oltre 6 miliardi (nel quadriennio) se fosse rimasto il vecchio impianto della norma con imposta di 1 euro, secondo il dossier redatto dal Servizio di bilancio del Senato sarebbe però leggermente sovrastimato. Rapportando il calcolo del servizio bilancio del Senato ai 45centesimi per kg dovrebbero mancare all’appello poco più di 100 milioni di euro l’anno riducendo l’incasso totale da 3 miliardi a circa 2.5 miliardi.
Il leggero colpo ai tabacchi. Da aumento delle accise sui tabacchi e dall’introduzione dell’imposta di consumo sui prodotti accessori al consumo dei tabacchi da fumo è previsto un extra gettito di poco meno di mezzo miliardo nei prossimi quattro anni. La parte più consistente dell’introito deriva dall’incremento delle accise con una media di 88 milioni di incasso l’anno. Con l’articolo 1 comma 659 della legge di bilancio 2020 sono state infatti elevate sia le accise che gravano sui tabacchi lavorati (aumentate da 30 a 35 euro, da 32 a 37 euro, da 125 a 130 euro rispettivamente per sigari, sigarette e tabacco tranciato) ed è stato altresì elevato l’onere fiscale minimo sulle sigarette, che sale dal 95,22% al 96,22% della somma dell’accisa globale e dell’Iva.
Residuale invece l’imposta sui prodotti accessori stabilita nella misura di 0,0036 euro il pezzo contenuto in ciascuna confezione destinata alla vendita al pubblico.
No allo zucchero. Dalla sugar tax invece è stato previsto un incasso di circa un miliardo di euro nel prossimo quadriennio con una media di 256 milioni per anno.
La disposizione prevede l’applicazione di un’imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate nella misura di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e di 0,25 euro per chilogrammo nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione. Escluse dall’imposta sono le bevande edulcorate cedute direttamente dal fabbricante nazionale per il consumo in altri Paesi dell’Unione europea ovvero destinate, dallo stesso soggetto, ad essere esportate.
La tassa sulle vincite. Passa al 20% il prelievo sulle vincite oltre i 500 euro. L’aumento porterà oltre 1.2 miliardi nelle casse dell’erario nel prossimo quadriennio con una media di 311 milioni per annualità.
La tassa è stata introdotta nel 2011 con aliquota del 6% sulla parte della vincita eccedente euro 500 per alcuni giochi, tra cui gli apparecchi videolottery (c.d. Vlt) di cui all’articolo 110, comma 6, lettera b), del regio decreto n. 773 del 1931 (Tulps), i giochi numerici a totalizzatore nazionale e le lotterie nazionali ad estrazione istantanea. Successivamente, l’articolo 6, comma 3, del decreto-legge n. 50 del 2017 ha fissato tale prelievo al 12%.
Giuliano Mandolesi, ItaliaOggi