L’Italia afflitta dall’influenza. Per l’Iss, c’è un brusco aumento dei casi

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“Brusco aumento” dei casi di influenza durante la scorsa settimana, complice la riapertura delle scuole dopo le vacanze di Natale. Lo riporta il bollettino settimanale InfluNet, redatto dall’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui nella seconda settimana del 2020 si sono registrati 374mila nuovi contagi, portando il totale degli italiani messi ko da febbre e dolori articolari a 2 milioni 268mila, con un’incidenza di 6,2 casi ogni mille assistiti. Come sempre, i più colpiti sono i bambini: ​nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 10,67 casi per mille assistiti, nella fascia 5-14 anni a 6,81 nella fascia 15-64 anni a 6,72 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 3,31 casi per mille assistiti. Si galoppa insomma verso il picco, previsto a cavallo tra fine gennaio e inizio febbraio. Piemonte, Lombardia, Liguria, Umbria, Marche, Lazio le Regioni con il tasso di incidenza maggiore. Incidenza che complessivamente è simile a quella delle passate stagioni.   ​Dall’inizio della sorveglianza (ottobre 2019) sono stati segnalati 20 casi gravi di influenza confermata in soggetti con diagnosi di Sari (Severe Acute Respiratory Infection-gravi infezioni respiratorie acute) e/o Ards (Acute respiratory distress syndrome-sindromi da stress respiratorio acuto) ricoverati in terapia intensiva, 4 dei quali sono deceduti. I casi, riporta Flunews, sono stati segnalati da 9 Regioni e Province autonome.
In 17 dei venti casi casi era presente almeno una condizione di rischio preesistente (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità, ecc.) e in tutti i 20 casi è stato isolato un virus di tipo A (8 casi A(H1N1)pdm09, 3 A(H3N2), 9 A/non sottotipizzato).
Tutti i casi sono stati ricoverati in una Unità di Terapia Intensiva e/o subintensiva, 4 hanno necessitato del supporto Ecmo (Ossigenazione extracorporea a membrana) e 14 sono stati intubati.