Un 2019 che si è chiuso “2109 senza infamia e senza lode”, mentre il 2020 si presenta “con notevoli difficoltà per le restrizioni sulle emissioni di CO2 e per il persistere degli effetti negativi della demonizzazione del diesel”. Così Gian Primo Quagliano del centro studi Promotor ha commentato i dati Acea che fanno il saldo del 2019 delle quattro ruote.
L’Associazione dei costruttori del Vecchio continente ha infatti consuntivato, per l’area Ue più Efta, 15.805.752 vetture immatricolate nell’anno scorso, con una crescita dell’1,2% rispetto al 2018. Positivo il dato del solo mese di dicembre: sono state vendute 1.261.742 auto, il 21,4% in più dello stesso mese dell’anno precedente.
Quasi i tre quarti delle immatricolazioni – spiega ancora Promotor – riguardano i cinque maggiori mercati, Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Il mercato tedesco chiude con 3.607.258 immatricolazioni (+5%), miglior risultato degli ultimi venti anni dopo quello del 2009 sostenuto da bonus aziendali. Il secondo mercato, il Regno Unito, accusa per il terzo anno consecutivo un calo (-2,4% nel 2019) per fattori come il crollo del diesel e le incertezze per la Brexit. Nel Regno Unito c’è una forte crescita in termini percentuali delle auto elettriche, ma in valori assoluti il numero è modesto, come peraltro in quasi tutti gli altri mercati europei. Il terzo mercato, quello francese, chiude in positivo l’anno (+1,9%). Il quarto, l’Italia, supera soltanto in lieve misura (+0,3%) il risultato del 2018, ancora lontano dai livelli ante-crisi. Il mercato spagnolo chiude il 2019 con un calo del 4,8%.
In questo contesto è andato peggio del mercato il gruppo Fca che ha venduto nel 2019 946.571 auto nell’area Ue più Efta, il 7,3% in meno del 2018. La quota cala così al 6% a fronte del 6,5% dell’anno precedente. Nel mese di dicembre le immatricolazioni del gruppo sono state 69.431, in crescita del 13,8%, con la quota che scende dal 5,9 al 5,5%. Se si guarda agli altri marchi, nel 2019 Volkswagen ha registrato un +3,3% rispetto al 2028, Psa il -1,3%, Renault +0,9%, Hyundai +2,8%, Bmw +1,4% e Daimler +4,8%.
Una nota di Fiat Chrysler dettaglia come si sono mossi i vari marchi e Paesi del gruppo, che presto chiuderà il matrimonio con Psa. Nel complessivo annuo il Lingotto segnala il risultato positivo ottenuto da Fca in Germania dove le vendite aumentano del 4,4% per una quota del 3,1%. Il Gruppo ottiene ottimi risultati a dicembre in Spagna (con le vendite in crescita del 23,3% e la quota al 4,3%, in crescita di 0,6 punti percentuali), in Germania (+29,6%) e soprattutto in Francia: +35,6% le registrazioni per una quota al 3,9%, in crescita di 0,2 punti percentuali. Risultati positivi per numerosi modelli di Fca con crescite nell’anno per Fiat Panda e Jeep Renegade, Cherokee e Wrangler e in dicembre per le Fiat 500, Panda, Tipo, 500X, 500L, Doblò, Qubo e per Alfa Romeo Stelvio. Le registrazioni del marchio Fiat in dicembre sono quasi 49.300, in crescita del 25,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (valore sensibilmente superiore alla media del mercato), per una quota in crescita di 0,1 punti percentuali, al 3,9%. Complessivamente, nel 2019 il brand immatricola poco meno di 660 mila vetture per una quota del 4,2%.
Per quanto riguarda i modelli di punta del brand Fiat, le vendite di Fiat Panda nel 2019 (oltre 185.100) aumentano del 9,2% rispetto all’anno precedente, per una quota del 14,4% che la conferma leader di segmento. Alle sue spalle la 500, che con 12.400 registrazioni nel mese migliora le vendite del 20,5%: la vettura aumenta la quota fuori dall’Italia di 0,8 punti percentuali raggiungendo il 15,9% che è la miglior quota di sempre. In dicembre positivi risultati per Tipo (+65,2%) che con il 2,5% di quota (+0,2 punti percentuali) stabilisce il nuovo record di quota fuori dall’Italia, 500X (+8%), 500L (+20,2%), Doblò (+295,8%) e Qubo (+147,15%).
Le immatricolazioni Alfa Romeo, spiega ancora la casa automobilistica, in crescita a dicembre (oltre 4.100, +1% rispetto a un anno prima) fanno ben sperare per l’inizio del 2020, soprattutto grazie alla Stelvio che nel mese incrementa le vendite del 30%.
Repubblica.it