In primavera gli spostamenti sono diventati più veloci, in autunno più lenti e caotici
I cambiamenti climatici hanno modificato i tempi di migrazione di centinaia di specie di uccelli. Ora quelli che migrano in primavera saltano alcune “fermate” e sembrano preferire spostamenti più veloci. In autunno, invece, le migrazioni sembrano essere più caotiche e lente. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio della Colorado State University pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.
I ricercatori hanno utilizzato 24 anni di dati radar provenienti dal NOAA, National Oceanic and Atmospher Administration. “In primavera vediamo esplosioni di migranti, che si muovono a un ritmo abbastanza rapido per raggiungere i terreni di riproduzione”, hanno spiegato i ricercatori. “Tuttavia, durante l’autunno, non c’è troppa pressione per raggiungere i terreni di svernamento e la migrazione tende a muoversi a un ritmo più lento e punteggiato”, aggiungono.
Secondo gli studiosi, non tutti gli uccelli riescono ad adattarsi ai nuovi tempi di migrazione “imposti” dai cambiamenti climatici e questo potrebbe avere gravi conseguenze. Non solo per gli animali stessi. Gli uccelli migratori, infatti, svolgono un ruolo importante negli ecosistemi. Mangiano e tolgono gli insetti dalla terra, disperdono i semi e svolgono altre importanti funzioni.
(agi.it)