Maximo Ibarra si è insediato ieri alla guida di Sky Italia. Con due macro obiettivi: traghettare il gruppo il più velocemente possibile anche nel business della telefonia, dove Sky è già presente nel Regno Unito da tre anni con le offerte di Sky mobile; tagliare in maniera massiccia i costi, provando a immaginare un futuro di Sky anche come prevalente piattaforma di offerte impacchettate da terzi (e qui le prossime aste 2020 dei diritti tv della Serie A e della Champions league di calcio chiariranno molto), riservandosi spazi mirati di editore e produttore di contenuti.
Negli scorsi giorni, intanto, il nuovo amministratore delegato, ex numero uno operativo di Wind, ha già provveduto a crearsi una squadra di uomini di fiducia: da Viacom Italia è arrivato Paolo Romano come direttore commerciale della concessionaria pubblicitaria Sky media, con la responsabilità di coordinare le reti di vendita pay e free, lavorando a diretto riporto di Giovanni Ciarlariello, chief media, digital & data officer; da Sorgenia proviene Simone Lo Nostro, con il ruolo di chief commercial officer di Sky Italia, a riporto diretto dell’amministratore delegato. E direttamente dalla Fifa sbarca nell’headquarter di Santa Giulia Carlo Mariotta che, a diretto riporto dell’executive vice president Sky sport Marzio Perrelli, avrà la responsabilità di occuparsi dell’acquisizione e la rivendita dei diritti sportivi, collaborare con il marketing per accrescere la brand reputation di Sky sport e l’intention to buy, oltre che collaborare con Sky media per studiare nuove opportunità di business.
Novità anche a Sky Tg24, il tg diretto da Giuseppe De Bellis (ex condirettore vicario di Sky sport): palinsesto più ricco e con piglio ancor più internazionale e contemporaneo anche grazie alle sinergie con Sky news e l’area news del gruppo Comcast, una delle migliori del mondo con Nbc News, Msnbc e Cnbc. E un nuovo vicedirettore: è Omar Schillaci, che arriva da Condè Nast dove era vicedirettore di Wired. In passato Schillaci era stato anche inviato di Sky sport, coordinando e curando pure trasmissioni sportive.
Ecco, proprio il fronte informativo potrebbe essere uno di quelli su cui Ibarra avrebbe messo gli occhi per contenere i costi: sia De Bellis, sia Schillaci hanno un passato a Sky sport. E la fusione tra la redazione di Sky Tg24 e quella sportiva, con relativa chiusura del canale Sky sport 24, è una delle ipotesi di cui si parla parecchio negli uffici di Milano Rogoredo.
Dallo scorso 1° settembre, intanto, le sedi regionali di Sky Tg24 a Torino, Padova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Palermo, fino ad allora in appalto, di fatto non esistono più. Dopo 16 anni di lavoro in esclusiva per il tg, infatti, tutti i 46 lavoratori sono stati licenziati, con la chiusura delle sedi regionali e la richiesta, da parte di Sky, di un unico filmmaker per città.
Se in settembre sono arrivati i due canali di Dazn (al 209 e al 212) ed entro l’anno sbarcherà su Sky Q pure la app di Netflix, ci sono tuttavia operazioni di razionalizzazione anche sul fronte dell’offerta editoriale del broadcaster televisivo. Da ieri, ad esempio, Sky ha deciso di non rinnovare i contratti con alcuni canali di Fox e di Disney (anche perché, dopo la fusione Fox-Disney, rappresentano una concorrenza per Comcast): in particolare, non sono più visibili i canali Fox animation, Fox comedy e Nat Geo people del pacchetto Sky tv e i canali Disney XD e Disney in English del pacchetto Sky famiglia. Si tratterà poi di vedere che fine faranno Fox, Fox life, Fox crime nel pacchetto Sky tv, e poi National geographic, National geographic wild, Disney channel, Disney junior e Baby tv nel pacchetto Sky famiglia, quando, a loro volta, avranno i contratti in scadenza con Sky. E stesso discorso si farà con i canali di Mediaset Premium, non proprio indispensabili nelle logiche Sky quando non potranno più proporre, a differenza che in passato, contenuti esclusivi delle varie major Usa.
Quanto al nuovo business telefonico, lo stesso Jeremy Darroch, amministratore delegato di Sky Group, ha confermato in una conference call che «replicheremo quanto fatto in Gran Bretagna dove siamo solidamente il secondo operatore del settore. Costruiremo la stessa posizione anche in Italia». Si attende quindi il debutto delle proposte di Sky Italia sulla fibra ottica in collaborazione con Open Fiber. Ibarra dovrà guidare Sky Italia verso l’offerta di servizi telefonici e in streaming, in un panorama sempre più competitivo che mescola le carte di società di tlc, gruppi media e produttori di contenuti. Da ricordare, infine, che nel Regno Unito i clienti di Sky mobile sono quasi 1,5 milioni a tre anni dal debutto del servizio.
di Claudio Plazzotta Italia Oggi