Dopo un primo semestre in utile per 8,2 milioni Sga, la società del ministero del Tesoro attiva nella gestione dei crediti deteriorati che in queste settimane sta fra l’altro giocando un ruolo cruciale nel salvataggio di Carige, cambia nome e faccia per crescere ancora. Il gruppo, nato nel 1997 come ‘bad bank’ del Banco di Napoli, diventerà infatti ‘Amco’, Asset Management Company: “Il nuovo nome si inserisce nell’ambito del processo di evoluzione della società, con l’obiettivo di ricoprire un ruolo di rilievo nel settore delle Non Performing Exposures (npe) in Italia secondo il modello di full credit management company”, spiega una nota. La società ha in gestione asset per oltre 20 miliardi e un elevata solidità patrimoniale, con un Cet1 al 17,4%. “I risultati dei primi sei mesi del 2019 confermano la validità del nostro modello; la trasformazione della struttura è conclusa e siamo pronti per un’ulteriore crescita del business. Nell’ultimo anno Sga si è infatti trasformata da una realtà storica in una realtà dinamica e innovativa, con nuove infrastrutture tecnologiche e professionalità specialistiche. Abbiamo ampliato il nostro ambito di operatività dal mero recupero delle posizioni di credito “gone concern” (sofferenze) alla gestione proattiva delle posizioni “going concern” (utp) finalizzata al riequilibrio della situazione finanziaria di aziende e privati”, premette l’a.d. Marina Natale. “Ora cambiamo nome: Amco racchiude l’identità storica di Sga e guarda al futuro, in un’ottica internazionale di innovazione. Ambo rispecchia la nostra volontà di ricoprire un ruolo di rilievo nel settore degli npe in Italia per tutti i nostri stakeholder, banche e debitori, investitori e partner”, ha concluso.