Il SuperEnalotto resta legato ancora per nove anni alla famiglia di origine. Cioè a Sisal che si è aggiudicata di nuovo la concessione del gioco per 222 milioni di euro staccando le offerte di Lottomatica e del ceco Sazka. Il parricidio, più volte ventilato, non si è verificato neanche stavolta. Perché è dal 1997, anno di nascita del Superenalotto, che il gioco è legato al gruppo guidato oggi da Emilio Petrone. A idearlo, come evoluzione dell’Enalotto, fu proprio Rodolfo Molo, il figlio di Geo Molo tra gli inventori della famosa schedina del Totocalcio e tra i fondatori, insieme a un gruppo di giornalisti fanatici dello sport, di Sisal. La ex Milano Sport Italia s.r.l. Sisal nacque così, con un capitale complessivo di 900 mila lire. E così nacque pure il SuperEnalotto che dal suo lancio ha raccolto 42 miliardi ed è oggi al suo record storico di Jackpot (195 milioni). Sette invece, i miliardi distribuiti in vincite dall’anno di nascita.
La gara conclusasi con l’apertura delle buste era particolarmente attesa, soprattutto da Lottomatica che aspettava l’occasione giusta per consolidare la sua leadership nazionale aggiungendo al Lotto e al Gratta&Vinci, la concessione del SuperEnalotto. Ma Sisal ha spiazzato tutti raddoppiando la base d’asta e mettendo sul piatto una cifra senza precedenti: 222 milioni di euro e lo 0,5% di aggio contro i 130 milioni di Lottomatica (aggio all’1,5%) e i 100 milioni di Sazka (4,5%). Cifre non confermate ufficialmente. L’aggiudicazione veniva decisa sulla base del punteggio ottenuto sommando l’offerta tecnica con quella economica. Il punteggio massimo era 100, di cui 45 punti riferibili ai requisiti tecnici, 55 a quelli economici. Sisal avrebbe ottenuto il massimo.
Per settimane aveva tenuto banco l’ipotesi di un’offerta particolarmente allettante di Sazka, colosso dei giochi che fa capo all’imprenditore ceco Karel Komárek ma l’apertura delle buste nella sede romana dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha svelato, tanto per restare in tema, tutti i giochi. Sisal, per non sbagliare, da mesi aveva messo in piedi un team di una ventina di persone al lavoro solo sulla gara. Perché il SuperEnalotto è, insieme al Gratta e Vinci, il gioco considerato più redditizio. E non solo per Sisal ma anche per lo Stato che dal 1997 a oggi ha incassato oltre 21 miliardi di euro.
Per l’ufficialità dell’assegnazione bisognerà attendere ora l’ultimo passo formale, cioè l’approvazione della stazione appaltante. Chi infine si aggiudicherà l’asta gestirà un flusso di scommesse che lo scorso anno è arrivato a quota 1,4 miliardi. «Sono estremamente soddisfatto e ritengo che Sisal sia il miglior concessionario per la gestione del SuperEnalotto — ha commentato Emilio Petrone, amministratore delegato di Sisal —. Questo risultato ha un grande valore per la nostra azienda, per la sua storia e per tutti i suoi dipendenti e giunge a valle di uno strutturato processo condotto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalla Commissione di Gara».
Corinna De Cesare, Corriere.it