Borse europee in netto rialzo in avvio di settimana con la Cina e gli Stati Uniti nella fase finale delle trattative per raggiungere un accordo commerciale. Pechino sta offrendo di abbassare le tariffe e le altre restrizioni sui prodotti agricoli, chimici, automobilistici e di altro tipo americani e Washington sta considerando di rimuovere la maggior parte delle sanzioni applicate lo scorso anno sui prodotti cinesi.
Sebbene rimangano delle criticità, i colloqui hanno fatto progressi, tanto che si pensa che un accordo formale potrebbe essere raggiunto nel corso di un vertice tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e quello cinese, Xi Jinping. L’incontro dovrebbe avvenire intorno al 27 marzo, dopo che Xi avrà concluso un viaggio in Italia e in Francia.
Come parte dell’accordo, la Cina si impegna ad accelerare i tempi per eliminare i limiti per la proprietà straniera delle aziende automobilistiche e a ridurre i dazi sui veicoli importati al di sotto del 15% attuale. Pechino intensificherà anche gli acquisti di beni provenienti dagli Stati Uniti, tra cui potrebbe figurare l’acquisto di gas naturale, per 18 miliardi di dollari, da Cheniere Energy, secondo quanto hanno detto persone che hanno familiarità con la materia.
Le due parti continuano a negoziare sulle questioni che riguardano la politica industriale cinese, dato che gli Stati Uniti sostengono che le imprese cinesi, soprattutto quelle statali, siano avvantaggiate. Inoltre stanno lavorando alla creazione di un meccanismo attraverso il quale possano essere trattati reclami delle aziende Usa.
In attesa dal fronte macro dell’unico dato di rilievo: l’indice Sentix, che monitora il morale degli investitori della zona euro, visto a marzo a -3,1 dopo il -3,7 di febbraio, minimo da oltre quattro anni, l’euro è sostanzialmente stabile sul dollaro a 1,1354 dollari (-0,04%). Mentre il cambio sterlina/dollaro viaggia a 1,3236 (+0,38%) dopo che in un’intervista il capo negoziatore Ue, Michel Barnier, ha detto che non avrebbe molto senso estendere ulteriormente le trattative oltre il 29 marzo, perché questo significherebbe solo aggiungere incertezze.
Invece lo spread Btp/Bund scende a 253,8 punti base con Nicola Zingaretti nuovo segretario del Pd. Secondo i dati non definitivi il governatore del Lazio ha ottenuto tra il 65% e il 70% dei consensi alle primarie del partito che si sono svolte ieri. Alla consultazione hanno preso parte circa 1,8 milioni di votanti. Gli sfidanti Maurizio Martina e Roberto Giachetti hanno riconosciuto la vittoria di Zingaretti così come l’ex segretario Matteo Renzi, che l’ha definita “una vittoria bella e netta”, aggiungendo “adesso basta con il fuoco amico”.
Con i prezzi del petrolio in aumento (il Wti si attesta a 56,11 dollari al barile e sale dello 0,31%) a Piazza Affari, dove l’indice Ftse Mib guadagna lo 0,59% a 20.816 punti, Eni si apprezza dello 0,29% a 15,082 euro, Tenaris dello 0,69% a 11,75 euro e Saipem dell’1,32% a 4,53 euro con Berenberg che stamani ha alzato il target price da 5,50 a 6 euro e confermato il rating buy
Invece Tim sale dello 0,68% a 0,5358 euro dopo che la controllata Sparkle, società che si occupa dello sviluppo dei sevizi wholesale internazionali, ha nominato Mario Di Mauro nuovo amministratore delegato. Di Mauro lascia quindi il precedente incarico che rivestiva in Tim come direttore innovation & customer experience.
Bene Fiat Chrysler (+0,70% a 13,02 euro) anche se a febbraio le immatricolazioni di auto in Italia sono diminuite del 2,42% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a 177.825 unità e il gruppo Fca ha registrato un ribasso più elevato dell’8% a 44.443 unità. In calo anche il mercato americano. Meglio in casa Agnelli Cnh Industrial (+3,59% a 9,996 euro) in scia alle voci di un interesse del gruppo cinese Geely per gli asset di Iveco, ma non ci sarebbe accordo sul prezzo, Juventus (+2,54% a 1,25 euro), che ha sconfitto in campionato il Napoli, e Ferrari (+1,53% a 116,45 euro).
Mentre tra le banche segnano buoni progressi Ubi (+1,10% a 2,582 euro), Bper (+0,87% a 3,73 euro), Unicredit (+0,97% a 12,10 euro) e Banco Bpm (+0,96% a 2,11 euro) che lo scorso venerdì ha concluso con successo il collocamento di un senior bond preferred unsecured da 750 milioni con scadenza a tre anni. L’obbligazione paga una cedola fissa del 2% e ha un prezzo di emissione pari al 99,957%, equivalente a uno spread del 2,05% sopra il tasso swap a tre anni. L’operazione ha visto un’ottima domanda con ordini oltre 1,3 miliardi.
Per il resto si segnala che oggi riuniscono il cda sui conti 2018 Brembo (+0,64% a 10,93 euro) e Saras (+0,58% a 1,74 euro). Questa presenterà anche il piano industriale al 2022. Infine Tiscali è in rialzo dello 0,68% a 0,0148 euro dopo aver diffuso l’aggiornamento mensile sulla posizione finanziaria netta, risultata negativa per 160,2 milioni rispetto a un indebitamento finanziario netto di 152,6 milioni al 31 dicembre 2018.
Francesca Gerosa, Milano Finanza