Dal 2020 l’Italia diventerà uno dei paesi fiscalmente più accoglienti del mondo per gli sportivi. Frutto, in particolare, dell’agevolazione introdotta dal decreto crescita (dl 34/2019) che prevede una detassazione del reddito imponibile del 50%, valida per cinque anni, in favore degli sportivi professionisti che decidano di trasferirsi in Italia dopo aver trascorso almeno due anni all’estero (e che abbiano in mente di mantenere la residenza almeno per un biennio). L’agevolazione sale al 70% per i non professionisti (addirittura al 90 nel caso decidessero di trasferirsi in una regione del Mezzogiorno). L’incentivo, come detto, entrerà in vigore dal prossimo 1° gennaio ma non è l’unica agevolazione di cui possono godere gli sportivi che vengono in Italia: infatti, per i redditi che vengono prodotti all’estero, gli atleti potranno decidere di pagare un’imposta forfettaria di 100 mila euro all’anno.
Le agevolazioni. Il decreto crescita ha introdotto, come detto, un’agevolazione per chi decida di trasferire la propria residenza in Italia. Tra le novità introdotte, la detassazione del reddito imponibile che va al 70% per cinque anni. Per poter godere dell’agevolazione, chi rientra in Italia dovrà avere la residenza all’estero da almeno due anni e dovrà mantenerla in Italia per almeno altri due. Potranno accedere al regime anche i cittadini non iscritti all’Aire, purché abbiano avuto la residenza in un altro stato ai sensi della convenzione contro le doppie imposizioni. È sufficiente che l’attività lavorativa sia svolta anche prevalentemente sul territorio italiano. Nel passaggio parlamentare, la norma è cambiata: infatti, la riduzione del reddito è del 50% per i professionisti, mentre rimane uguale per i non professionisti. Ciò vuol dire che un giocatore di pallavolo (la Fipav, Federazione di riferimento, non è professionistica) vedrà applicata l’aliquota solo sul 30% dei redditi percepiti, percentuale che scende al 10 nel caso trasferisse la residenza al sud. Per quanto riguarda l’imposta forfettaria sui redditi prodotti all’estero, particolarmente importante per gli sportivi visto le ampie sponsorizzazioni che ricevono, è previsto un versamento di 100 mila euro all’anno con la possibilità di fruire dell’incentivo per 15 anni (norma introdotta con la legge di bilancio 2017).
I costi. Le società italiane, quindi, dal prossimo anno avranno un sostanziale sconto nel caso decidessero di acquisire un atleta da un campionato estero. Secondo i numeri messi insieme dallo studio Gabetti, basandosi su uno stipendio netto di due milioni di euro, le società potranno avere uno sconto di circa 1 milione di euro. Infatti, per uno stipendio netto di 2 milioni fino a oggi i costi in capo alla società si aggirano intorno ai 3,5 milioni di euro, con un costo di 1,49 milioni di Irpef. Con la nuova agevolazione, i costi in capo alla società saranno ridotti a 2,54 milioni, con un aggravio Irpef di 539.270 euro.
Michele Damiani, ItaliaOggi