L’AIC – Associazione Italiana Coltivatori – oggi festeggia 50 anni con “Radici forti per l’innovazione”, un evento celebrativo che si terrà martedì nella sala della Protomoteca del Campidoglio, a Roma, alla presenza della Ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Teresa Bellanova insieme ai rappresentanti di gran parte delle sedi territoriali.
A fare gli onori di casa è il Presidente di AIC Nazionale, Giuseppino Santoianni, a capo di quella che è una delle realtà più importanti e consolidate per la difesa del mondo agricolo del nostro Paese. In Italia il comparto agroalimentare ha un fatturato circa 132 miliardi di euro (dalla produzione alla trasformazione), occupa 3,2 milioni di lavoratori e produce oltre 41 miliardi di euro in esportazioni risultando quindi uno dei settori fondamentali per l’eccellenza del made in italy (dati Eurispes). “E’ in questo scenario che opera AIC ogni giorno, dal 1969, con una rete capillare di 150 sedi – nel 2015 erano 60 – dislocate su tutto il territorio ad eccezione del Trentino – e i 130.000 soci tra piccoli coltivatori, imprenditori, lavoratori autonomi, professionisti e tecnici che operano in ambiti legati al settore agricolo, agroalimentare e della piccola pesca” dichiara Santoianni .
AIC è un punto di riferimento per i diritti dei
produttori, la dignità dei lavoratori e le leggi a loro tutela, il ruolo
centrale delle donne a tutti i livelli – in campo, in azienda, in famiglia e nella
società – e l’affermazione delle pari opportunità. Ma è anche
un’associazione che sostiene i giovani che hanno deciso di investire in
agricoltura – in Italia sono 57.621 imprese under 35, + 4,1% rispetto al
2018 secondo i datiEurispes – proprio come l’azienda
agri-boschiva Mastrota che coltiva mele in Calabria, nel cuore del Parco
Nazionale del Pollino.
AIC la premia in questa occasione perché è una gran bella storia, quella di due
fratelli, non ancora trentenni, che radicati nella loro terra natia, hanno
deciso di diventare imprenditori in una regione del Sud.
Qui,
sui terreni che un tempo erano dei nonni, Salvatore e Francesco hanno pensato di
puntare sull’innovazione con un prodotto insolito per questo territorio ma che
ben si adatta al clima, che viene raccolto a mano per non perdere la qualità. “Siamo partiti con circa 300 piante e oggi sono 1000 cosicchè
riusciamo a portare le nostre mele anche fuori la Calabria insieme ad altre
nostre produzioni come la marmellata o i succhi” – dichiara
Francesco Mastrota.
Sul palco oltre a lui AIC premia altre due realtà; l’Associazione Arkos
di Battipaglia (SA) con Mariella Liguori che dà valore a quei prodotti della
terra che sembravano essere spariti. E’ il caso di “Orto Nostro”, il progetto di riqualificazione di
territori abbandonati perché sequestrati alla malavita organizzata e che oggi vengono
coltivati per la produzione del fiaschello di Battipaglia, uno dei prodotti
d’eccellenza della zona che ritorna sulle tavole dopo 40 anni anche grazie all’inserimento
socio-lavorativo di soggetti svantaggiati.
E ancora Binoy Joseph Thupparambil, socio di AIC Treviso, un 44enne indiano,
giunto nel nostro paese nel ‘97 con la speranza di un futuro migliore.
Appoggiato da una famiglia di Quinto Treviso, proprietaria un’azienda agricola,
Binoy Joseph ha incominciato qui a muovere i primi passi nell’agricoltura,
studiando per diventare operatore agro industriale e infine responsabile
dell’intera azienda, che porta il suo nome e che è dedita alla coltivazione dei
kiwi.
In “Radici forti per l’innovazione” si premiano gli associati AIC e si fa anche il punto su quale è la direzione che sta intraprendendo l’agricoltura. L’ausilio del 5G potrebbe essere un concreto supporto all’ agricoltura 4.0 di cui si sente tanto parlare. La stessa citata nella ricerca inedita Eurispes per AIC sinonimo di robotizzazione delle imprese, per una razionalizzazione sempre più evidente, che fa dell’Italia il primo paese in Europa con il maggior numero di startup innovative nel settore collocandosi poi al 4 posto nel mondo. Spazio nell’indagine anche al lavoro dei giovani che credono sempre di più nei terreni del Sud (Sicilia al primo posto tra le regioni e Bari, Salerno e Foggia tra le province) per concludere con i consumi agroalimentari e alle eccellenze del made in Italy che strizzano sempre più l’occhio al BIO pur non essendoci ancora una legge per l’istituzione del marchio “made in italy bio”. All’evento in corso ci sono, oltre alla Ministra Bellanova, anche Gian Maria Fara (presidente Eurispes), Nicola Barone (Socio del Quadrato della Radio, Presidente di TIM San Marino e Tn Fiber). Marco Fondi modera l’incontro.