Sale la tensione sul piano di rilancio della compagnia aerea. La holding dei Benetton potrebbe anche sfilarsi
Atlantia boccia la bozza del piano di rilancio di Alitalia. Lo avrebbe scritto al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. La società vuole modifiche per poter proseguire nell’operazione. Irritazione da parte del governo con vertice del premier Conte con i ministri Patuanelli, Di Maio, Gualtieri, Franceschini e De Micheli.
La richiesta spiazza tutti: senza un intervento del governo, Atlantia potrebbe addirittura tirarsi fuori dalla partita, con effetti potenzialmente letali per il buon esito del salvataggio. Si tratta di una mossa a sorpresa per tutti dopo gli incontri delle ultime settimane, anche se sul tavolo rimangono ancora senza soluzione i nodi delle rotte in Nord America e la governance della newco. Dura la reazione del premier Conte che ha commentato: “Alitalia è una questione, le concessioni autostradali un’altra, no a commistioni“.
Anche la reazione di altri membri del governo giallorosso è stata veemente: in serata è andato in scena un breve vertice politico sul dossier, con il premier, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il ministro della Cultura Dario Franceschini e la ministra dei Trasporti Paola De Micheli.
Il risultato? “Irritazione unanime” nei confronti di Atlantia e la ferma volontà di lasciare separati il dossier Alitalia e la procedura di revoca delle concessioni autostradali. “Non seguo il tema Alitalia, è sulla scrivania del ministro Patuanelli che sta lavorando, dopodiché noi non sottostiamo ai ricatti di nessuno”, era stato l’avvertimento in mattinata arrivato dal viceministro pentastellato al Mise Stefano Buffagni. La situazione è molto difficile, testimoniata dalla bocche cucite dopo l’incontro tra i partner della newco, che va in scena all’ora di pranzo a Roma in una sede di Mediobanca. Assente Delta – che parteciperà poi a un successiva call – filtra solo che si trattava di una riunione concordata da tempo e che nessuno avrebbe parlato di proroga rispetto al 15 ottobre.
Tgcom24