«Non è assolutamente una priorità – ha spiegato – non è lontanamente tra le cose che io mi sono immaginato di considerare. A una domanda insistente e precisa mi sono limitato a dire che io credo in una scuola laica e mi sarebbe piaciuto vedere la costituzione e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile sulle pareti. Invece di parlare del fatto che il ministero lavora per l’edilizia scolastica e per garantire la continuità didattica si discute del crocifisso. Mi sembra davvero un segnale che questo paese ha bisogno di una ventata di novità e di un cambio di mentalità». Su un altro tema caldo come la cittadinanza ai ragazzi di origine straniera cresciuti in Italia, la sua posizione è molto netta: «Lo Ius culturae sarebbe un segno di civiltà. Quei ragazzi sono italiani quanto i miei figli».
Fioramonti: “Crocefisso in aula? Il tema non è una priorità. Ma credo in una scuola laica”
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