La maggioranza delle ragazze (86,9 per cento) e dei ragazzi (77 per cento) ha dichiarato di avere contatti giornalmente o più volte al giorno con la cerchia di amici stretti che frequentano anche faccia a faccia. L’HBSC ha indagato anche alcuni aspetti del contesto di vita familiare e scolastico, come ad esempio il rapporto con i genitori, con i compagni di classe, gli insegnanti, i pari, il bullismo e il cyberbullismo. Nel 2018 più del 70 per cento dei ragazzi parla molto facilmente con i genitori; più dell’80 per cento dichiara di avere amici con cui condividere gioie e dispiaceri e più del 70% di poter parlare con loro dei propri problemi. Infine, oltre il 60 per cento dei ragazzi ritiene i propri compagni di classe gentili e disponibili. Un ragazzo su 2 dichiara che gli insegnanti sono interessati a loro come persone e il 62,4 per cento dei ragazzi dichiara di avere fiducia negli insegnanti. Il bullismo continua a vedere l’Italia tra i paesi meno interessati dal fenomeno rispetto al complesso di quelli coinvolti nella rilevazione. Gli atti di bullismo subìti a scuola nel corso degli ultimi due mesi decrescono con l’età: coloro che dichiarano di essere stati vittima di bullismo almeno una volta negli ultimi 2 mesi sono il 16,9 per cento degli undicenni (erano il 23 per cento nel 2014), il 13,7 per cento dei tredicenni e l’8,9 per cento dei quindicenni. Rispetto al 2014 tale fenomeno è quindi complessivamente in riduzione. La percentuale di coloro che dichiarano di aver subìto azioni di cyberbullismo negli ultimi due mesi diminuisce con l’età (11 anni: 10,1 per cento; 13 anni: 8,5 per cento e 15 anni: 7 per cento). I giovani di età compresa tra gli 11 e i 15 anni che utilizzano i social in modo problematico, sono l’11,8 per cento delle ragazze e il 7,8 per cento dei ragazzi. E’ quanto emerge dalla rilevazione 2018 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), promosso dal ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. La preferenza per le interazioni sociali online rispetto agli incontri faccia a faccia è frequentemente considerato un comportamento che contribuisce al rischio di sviluppare un uso problematico dei social media. Infatti, soprattutto le ragazze di 13 anni (19 per cento) dichiarano di essere d’accordo o molto d’accordo nel preferire le interazioni online per parlare dei propri sentimenti.